Delitto a Sanima
- Autore: Loredana Frescura
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
Loredana Frescura, insegnante elementare, scrittrice, soprattutto di letteratura per ragazzi, ha scritto già diversi libri; per citarne solo alcuni: “Se ti fermi, ti innamori”; “Ti giuro che l’amore c’è”; “Il mondo nei tuoi occhi”; I“l segreto di Icaro”. L’ultimo libro pubblicato è “Sarò io la tua Fortuna”, elaborato a quattro mani con Marco Tomatis.
In quest’ultima fatica letteraria, “Delitto a Sanima”, si cimenta con il genere giallo: durante la processione dedicata alla Madonna dei serpenti, Marisa Vinti, l’usuraia, cade a terra, esanime. Toccherà quindi al commissario Saverio La Spina e al suo fedele staff far luce sull’ombroso delitto a cui, purtroppo, ne farà seguito un altro, la morte di Nando Fumi, inspiegabile ed oscura.
Il commissario Saverio La Spina, trasferito dal Nord nel piccolo paese umbro, è stato accolto con sentimenti di grande ritrosia e di scarsa collaborazione, infatti:
“Le chiedo scusa per averla sottovalutata. Quelli del Nord mica hanno tanta fantasia, per via del tempo, sa, la nebbia, le precipitazioni nevose, inducono il cervello a chiudersi un po’. Diciamo che le ha fatto bene trasferirsi a Sanima”.
Già, l’ambientazione: Sanima. Sanima,
“né paese né vera città, situata tra le colline abbastanza verdi, ma senza le dolcezze pittoriche di altre regioni, con palazzi abbastanza antichi, ma senza i pregi artistici di altre città, con una cucina saporita, ma senza prodotti tipici, né povera né particolarmente ricca”.
Inoltre è un luogo imbevuto fortemente di antiche ed ottuse tradizioni, per esempio una di esse era il
“malacqua. (…) È una antica tradizione contadina. Durante l’estate i temporali possono rovinare i raccolti, così si dice che il suono delle campane allontani il fulmine. O meglio fin dove il suono delle campane arriva, il raccolto è salvo”.
Bellissima e di grande fascino, però, è la leggenda dei serpenti e il rito propiziatorio offerto alla Madonna per allontanarli. Così come il mestiere di viperaioli è in questo posto assai comune:
“Molti conoscevano il modo di vivere delle vipere, i nascondigli quasi inaccessibili, e il mimetizzarsi tra la vegetazione. (…) Così i sanimesi si formarono sul campo ed inventarono il mestiere. (…) Ma la vera abilità del viperaiolo era estrarre il veleno perché il veleno si secerne solo attraverso il morso”.
Quindi un omicidio da risolvere in un ambiente così ostile, omertoso e difficile sarà per il nostro commissario una prova ardua da superare. Ci riuscirà, comunque, brillantemente.
Un libro semplice, dalla lettura intrigante e fascinosa. Un caleidoscopio di personaggi particolari, tradizioni desuete e anche un po’ retrograde, ma soprattutto il ritratto di una oscura provincia italiana in preda alla superstizione più bieca ed arretrata. Un bel libro.
Delitto a Sanima
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