Delitto alla Gurfa di Francesco Teriaca

Il codice penale puniva l’abigeato con la reclusione da uno a sei anni, se il delitto era aggravato da furto di più capi raccolti in mandrie.

Ed è un furto di bestiame che si ritrova come apparente movente, circostanza e giustificazione per perpetrare una vendetta personale di una piacente donna per un amore non corrisposto, così come descritta all’inizio di questo intrigante nuovo giallo, Delitto alla Gurfa di Francesco Teriaca (Edizioni Ex Libris, 2023). Ma il “plot” si fa via via sempre più complesso ed intricato per sfociare in un brutale e macabro omicidio ed è compito di chi compie le indagini, tentare di risolverlo.

Francesco Teriaca, non è solo autore di gialli polizieschi, da studioso e appassionato di Storia, ha scritto preziosi saggi e romanzi prediligendo la ricostruzione ed insieme l’ambientazione siciliana. Si ricordano tra gli altri, tutti di interesse, I Costanza, una fascinosa saga familiare e Je suis Ducrot, un romanzo storico che ricostruisce le vicende personali ed imprenditoriali di Vittorio Ducrot, industriale che si distinse per la produzione di mobili di assoluto prestigio.
Delitto alla Gurfa è il sequel de I segreti del lago del Principe e le vicende sono sempre ambientate in terra di Sicilia, in un Italia appena uscita da una disastrosa guerra, ora intenta faticosamente a risalire la china.
L’azione di quest’ultimo lavoro ben scritto e dallo stile fluente e accattivante, si svolge in appena trentadue giorni tra giugno e luglio 1947.
I protagonisti principali sono ancora una volta il maresciallo dei carabinieri Benito Bendoni e Alia, un paese delle basse Madonie della provincia di Palermo, ricco di storia e di bellezze naturali e paesaggistiche di cui troviamo menzione in molte pagine. E usi e consuetudini antiche di quest’angolo della terra di Sicilia vengono esemplarmente descritti arricchendo la scrittura e la narrazione di elementi relativi alla cultura contadina e all’antropologia.

Siamo in un ambiente quale un piccolo centro dell’interno della Sicilia, in un “universo” pieno di contrasti e contraddizioni in cui si riconosce un ritratto di un ambiente e di una mentalità di un’epoca non del tutto trascorsa.
Le scelte lessicali con un frequente ricorso al dialetto, immergono ancor più il lettore, in una sicilitudine che esprime, condiziona e caratterizza tutto quello che per certi versi appare come un mondo a parte con un linguaggio che pare reticente e omissivo ma pieno di metafore e sottintesi e non tanto velati avvertimenti. E dietro tutto questo, pare esprimersi il retaggio di una convivenza diffusa con il potere mafioso che si esprime attraverso messaggi in codice.

Citando un passaggio:

Era una delle abilità linguistiche di tutti i siciliani, ma in particolare della gente dal cervello fino, come quello del dottore Bellotta. Indicare uomini, rappresentare fatti e personaggi, senza mai accostarli a nomi reali, oppure omettere di indicare i luoghi in cui i fatti si sono svolti…

Ma un vero e proprio glossario, lo si ritrova a piè di pagina in ogni capitolo dove si chiariscono e spiegano al meglio certe forme dialettali di non immediata comprensione.
Nelle nota di fondo. lo stesso autore, rappresenta poi come siano stati fonte di ispirazione I racconti del maresciallo di Mario Soldati con una ambientazione ed una rappresentazione di una società composta da gente di provincia apparentemente per bene e ponendo attenzioni ad indagini e inchieste diverse da quelle della cronaca delle grandi città.

In quest’ultima fatica letteraria di Francesco Teriaca, lo storytelling prende corpo e si sviluppa in un dopo guerra, in cui sono ancora forti e manifeste le rivendicazioni sociali, in ispecie quelle di una classe contadina oppressa e mai soddisfatta nelle sue aspettative, in ragione della oppressiva e onnipresente Mafia agraria.
Ispirato a una vicenda realmente accaduta, fissata nel tempo, ancora viva nella memoria collettiva e nella locale tradizione orale, capitolo dopo capitolo, il narrato si dipana, svelando retroscena e interpretando comportamenti sospetti fino a giungere a conclusioni inaspettate di un intrigante giallo tutto da leggere in cui non mancano manifestarsi aspetti di costume curiosi e intriganti.