Dentro la vita
- Autore: Luciana Boccardi
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2021
Nella collana “Le strade”, Fazi pubblica Dentro la vita (2021), che racconta gli anni della maturità della signorina Crovato (Fazi 2021), romanzo d’esordio di Luciana Crovato in arte Boccardi, nata a Venezia nel 1932 in una famiglia di musicisti. Studiosa di moda e di costume, l’autrice ha lavorato per molti anni alla Biennale di Venezia, organizzando i più importanti festival di musica e di teatro ed è stata per decenni l’inviata speciale nonché la firma di riferimento de “Il Gazzettino”.
"Presi possesso del mio armadietto nello spogliatoio. Non so dire la soddisfazione che provai vedendo che, sulla parte inferiore dello sportello, qualcuno aveva scritto a penna: “SIGNORINA LUCIANA CROVATO”."
Venezia, 1950. C’era un mondo nuovo da ricostruire dopo le macerie e i lutti devastanti causati dalla II Guerra Mondiale e Luciana Crovato rappresentava un pezzo di un mosaico fatto di tutte quelle persone che concorrevano a far tornare l’Italia polo culturale europeo dopo il Ventennio fascista. La signorina lavorava presso l’Ufficio Teatro della Biennale, ente prestigioso, la cui sede era Ca’ Giustinian, uno dei grandi palazzi veneziani affacciati sul Canal Grande, sull’ultimo tratto che sfocia nel bacino verso piazza San Marco. Il ruolo in Biennale sarebbe stato quello di “segretaria dei Festival del Teatro e di Musica”.
“Sì, volevo restituire il bene, pur non credendo in Dio o nella Provvidenza”.
La sua infanzia era stata segnata da un susseguirsi di eventi infausti, primo fra tutti l’incendio che aveva tolto la vista a suo padre Raoul Masin Crovato, diventato alcolista a causa della sua situazione, l’indigenza che aveva tormentato la famiglia in quegli anni, costringendo la piccola Luciana ad allontanarsi da casa: era stata un’ingiustizia inspiegabile. Ma ora che finalmente aveva trovato un lavoro alla Biennale, fiore all’occhiello di Venezia, Luciana sentiva il bisogno di “restituire” quel favore alla vita. La Biennale era la sua conquista, la grande voglia di imparare era dovuta a una forma di rivalsa per il fatto di non aver potuto frequentare la scuola. Del resto, preferire il lavoro allo studio, quando il bisogno bussava alla porta, non era una cosa così negativa. Il lavoro non è disdicevole, mai. E studiare si può sempre, anche di notte.
“Non ho mai cambiato idea”.
Nel libro, dedicato “a Virgilio Boccardi, mio marito”, l’autrice prosegue la storia appassionante della propria esistenza, fatta di dolore, gioia e di tanta resilienza. Sullo sfondo, una Venezia che non esiste più, affascinante e decadente, muta testimone della progressiva discesa agli inferi di un padre, vinto dalla vita e l’ascesa professionale di una figlia, che senza avere esperienza in materia diventa anche una firma illustre della moda. Mai avrebbe dimenticato il volto amato e bruciato del padre, lei, donna innamorata del proprio lavoro, che in queste pagine rivela il segreto della Biennale che in un modo tutto veneziano traeva la sua forza dall’intesa e dalla solidarietà di chi ci lavorava con passione.
Scavare dentro la propria vita con onestà intellettuale: è questa la forza di questa trascinante biografia, che colpisce il lettore per la forza evocativa e veritiera contenuta in ciascuna frase.
“In realtà un po’ alla volta scoprivo, nel bene e nel male, che la moda era una grande famiglia, con tutti gli affetti e i veleni che albergano in ogni famiglia”.
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