Di[zion]ario erotico. Manuale contro la donna a favore della femmina
- Autore: Massimo Fini
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2014
Massimo Fini è uno senza troppi peli sulla lingua, polemista nato, giornalista politicamente scorretto per vocazione, i cui articoli possono anche non piacere, ma non li troverete mai banali e insipidi.
Con questo pamphlet al peperoncino, l’autore esplora l’universo erotico-sessuale femminile, tema piuttosto impegnativo da affrontare per tanti falsi perbenisti e su cui noi maschietti mostriamo spesso di avere idee confuse e superficiali.
Le voci qui raccolte e selezionate – ne troviamo più di centosessanta - vengono raccontate, spiegate, analizzate, sviscerate, filosofizzate, filtrate da affermazioni profonde e sofisticate.
Fini è uno dei pochi intellettuali in circolazione capaci di non annoiare i suoi lettori e questo agile e vivace libello sta a dimostrarlo. A qualcuno i concetti espressi sull’argomento potrebbero, in prima battuta, apparire impregnati del più retrivo e stolido maschilismo, ma non è affatto così: l’autore è troppo colto, raffinato e acuto per scadere a quel livello, mentre invece questo caustico sillabario è in realtà un tributo - direi un autentico peana - ai tantissimi punti di forza dell’eterno femminino. La donna è la vera protagonista della vita perché procrea, genera figli, mentre l’uomo ha soltanto una funzione strumentale – paragonabile a un fuco -, pervaso da un istinto di morte: sono infatti i maschi a fare le guerre. E’ assai più probabile sentire un lui dire alla propria lei "sei la mia vita", che non viceversa.
Nel manuale si intuisce molto del vissuto di Fini nel suo rapporto con le donne conosciute: ho la sensazione che l’autore avrebbe tanto da raccontare sui propri trascorsi giovanili in materia – e non solo giovanili – se solo lo volesse, senza per questo indulgere a sciocche vanterie come fanno i Don Giovanni da discount.
Si parla di coito, bocca, calze, corpo, esibizionismo, masturbazione, mutandine, orge, perversioni, pornografia, prostituzione, amore saffico, seduzione, sadomasochismo e via di seguito, senza scadere in volgarità e zozzerie gratuite.
Lo stile, sì, è schietto, ruvido, senza eufemismi, con alcuni termini magari indigesti e irritanti per chi si indigna davanti a certe espressioni. Spesso le riflessioni espresse portano il lettore a considerazioni storiche, sociologiche e di costume inattese; a volte si ride anche per qualche battuta che, da uno come Massimo Fini, mai ti aspetteresti.
La cavalcata tra erotismo e morte -eros e thanatos-, tra sesso e sensualità femminili, percorsa dall’autore aiuta a capire qualcosa di più e meglio del complesso universo donna, non certo per vellicare pruriginose curiosità.
Il libro susciterà - è probabile - inevitabili polemiche, anche se fuori luogo: leggendolo invece con molta attenzione, qui la donna si eleva nel suo aspetto vitale, con la sua sessualità ben più misteriosa, occulta, inesplicabile rispetto a quella del povero maschio, uscito piuttosto ridimensionato - a mio parere - da queste audaci e stuzzicanti pagine.
Attenzione, quindi, a non farsi ingannare dal provocante sottotitolo.
Di[zion]ario erotico
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