Diamond Eyes di Federica Ottone

Edito dalla casa editrice Altro Mondo Editore nel 2011, Diamond Eyes è un romanzo di 178 pagine nato dalla penna della giovane scrittrice Federica Ottone, con una copertina accattivante e rivelatrice (anche se le varie conferme si hanno solo nelle ultime pagine). Un Urban Fantasy romantico e misterioso che ci ripropone la figura di creature fantastiche come protagonisti di avventure e storie d’amore con un’umana.

Prima opera di questa autrice emergente, il romanzo viene raccontato come una sorta di diario scritto in prima persona dalla protagonista, July, studentessa di diciassette anni, con una famiglia unita alle spalle.
Gli altri protagonisti sono: il fratello Jim personaggio molto popolare, bello ma anche gentile e disponibile con tutti; la sua migliore amica, la carina e dolce Laura e Adam nuovo arrivato nella cittadina di Portland.
Per July, la sua vita serena e spensierata finisce proprio quando Adam arriva nella sua vita, perché inizia ad avere strani sogni, incubi e in molte occasioni rischia la vita.
Nella storia ci saranno tante cose da scoprire, come un patto di sangue, strani animali, attacchi, scontri, amore, passione, legami forti, segreti da tenere nascosti, altri da rivelare, delusioni, un passato da ripercorrere e riscoprire,ed una piccola principessina di nome Claire, che terranno il lettore incollato alle pagine di questo romanzo fino all’ ultimo punto.

Diamond Eyes è un libro molto piacevole, avvincente e che convince il lettore. Certamente ha le sue pecche e le similitudini e i paragoni con altri libri che lo hanno preceduto ci sono in molte occasioni, ma la storia è cosi bella con i suoi punti inaspettati che i punti deboli cadono tutti in secondo piano. Tutti coloro che amano questo genere sono certa che potrebbero apprezzarlo.

(…) Si alzò e venne verso di me, i suoi occhi erano cristallini come la prima volta che l’ avevo visto, solo che, a differenza di quella sera, il suo sguardo era spento, triste.
Si avvicinò sempre di più a me, mi accarezzò dolcemente il braccio ferito e in quel momento un brivido pervase tutto il mio corpo, il suo tocco era gelido. Poi inaspettatamente mi attirò verso di lui e mi strinse forte. (…)