Dicotomie. Dia-logo
- Autore: Francesca Gullotta
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2014
“Frammenti di esistenza, pensieri sparsi, tenuti insieme dalla voglia di comunicare, per lasciare un segno di vita”.
Nel messaggio al lettore che apre il suo libello, Francesca Gullotta, autrice di “Dicotomie. Dia-logo” (lampi di stampa, 2014) ci spiega con queste incisive parole cos’è questo suo scritto. Già dal titolo si prospetta l’argomento filosofico, profondo, e sempre attuale su cui ruota il breve saggio di Francesca: la dicotomia. Dicotomia rappresentata egregiamente dal disegno in copertina realizzato dall’artista Mirella Bolognari: un cuore rosso, unico elemento colorato, legato da due fili neri, di cui uno sfilacciato, a quello che rappresenta un cervello stilizzato. L’artista ha poi impreziosito il libro di disegni a china che introducono i brevi ma intensi capitoli.
L’autrice studiosa di filosofia parte dal pensiero di Rainer Maria Rilke per scandagliare il senso della sua umanità, ne nasce così una sorta di diario fenomenologico, dov’è tracciata una mappa delle emozioni, dei sentimenti e delle eterne domande che ci poniamo.
Il libello è presentato da un’attenta prefazione di Luigi La Rosa, scrittore e editorialista, come un diario filosofico, ma non solo, come una confessione interiore, ma non solo, come un testo di grande forza e caratura morale. Al centro l’uomo, la sua ricerca d’identità e i suoi eterni contrasti “tra l’essere e ciò che lo circonda, tra l’aspirazione a una profondità di bellezza e lo squallore di una realtà scissa, un’irrinunciabile contraddittorietà”, che Francesca ci racconta in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue forme, in un ripetersi quotidiano da millenni di buono e cattivo, bello e brutto, alla ricerca di una sintesi armoniosa, che non può e forse non deve avvenire. Questo perché “tutto ciò che esiste, o non esiste, è in relazione con qualcosa di altro da sé”. Non significa, però, come rileva bene Francesca, che dobbiamo smettere di cercare la comprensione totale, l’affinità elettiva, l’intesa, l’unisono e rincorrere i "colori dei sogni".
Nove struggenti capitoli che mettono a confronto le nostre dicotomie e ci svelano l’anima più intima dell’autrice: il pensiero e il cuore; l’illusione e il disincanto; l’essere e il contingente; il detto e il non detto; l’oscurità e la luce; il silenzio e la voce; l’oblio e il ricordo; la verità e la menzogna; la gioia e il dolore. Francesca Gullotta però segue sempre un filo personale nella dialettica degli opposti, quello dell’incessante realtà che si distrugge, trasforma e rinasce continuamente, per cui il silenzio ha una voce, come il dolore può condurci in quello stato sublime di “leggerezza dell’io” per cui ci sentiamo felici.
Pagine poetiche, febbrili, coinvolgenti parole incisive, eleganti, vitali. “Dicotomie” è un atto d’amore totale verso la natura che ci riconcilia sempre con noi stessi e gli altri, ma è anche un melanconico atto d’amore verso la vita in todo.
“La vita razionale e la vita emozionale segnano inesorabilmente i confini entro i quali si dipana il tempo, che c’è toccato da vivere, e nessuno di noi può sentirsi pienamente cervello o cuore, perché continua ed infinita è la tensione tra di essi e perché l’uno ha sempre bisogno dell’altro”.
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