Dieci dicembre
- Autore: George Saunders
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: minimum fax
- Anno di pubblicazione: 2013
George Saunders è probabilmente una delle migliori voci attualmente esistenti negli Stati Uniti. Attento osservatore, l’autore è in grado di cogliere le caratteristiche peculiari di una società, analizzandole per trarne fuori i punti di forza e debolezza, scandagliandone il fondo per ricavarne le storture e i paradossi. Con sguardo lucido e disincantato usa le sue analisi per costruire le ambientazioni per i racconti inserendoci quei personaggi a cui è probabilmente più affezionato, di solito gente comune, spesso gli esclusi e sconfitti.
Come detto, Saunders è molto attento agli aspetti sociali e quindi l’ambientazione tipica di questi racconti non poteva non essere quello che in questi anni sta investendo tutto il mondo occidentale, ossia la crisi economica. Questo si traduce in famiglie che si confrontano, sì, con i problemi di tutti i giorni, ma con accento particolare con quelli dovuti alla mancanza di soldi: un tema che di sottofondo c’è in quasi tutti i racconti (la tipologia delle case, gli sfratti, il numero di macchine per famiglia) ma che esplicitamente affiora in alcuni di essi (si pensi a Le ragazze Semplica).
Altro tema caro all’autore sembra essere quello dei sogni infranti, delle disillusioni. Un popolo che fin dalla nascita ha fatto dell’ottimismo il cardine dello sviluppo e delle relazioni sociali è probabilmente anche il popolo che più di altri risente delle disillusioni e dei fallimenti, tanto da essere vissuti in modo drammatico e portare a soluzioni estreme e spesso definitive. E quando la realtà, scontrandosi col sogno, lo manda in frantumi, spesso i suoi personaggi non hanno la forza di raccoglierne i frammenti o passarci semplicemente sopra.
L’autore scaglia una frecciatina anche nei confronti di quella politica estera che spesso si traduce nel tenere tanta gente al fronte a combattere guerre di cui non sa niente e di cui spesso non interessa niente. Da qui il disagio e gli effetti che queste hanno sulla vita di quelli che ne sono coinvolti. Se da un lato c’è un riconoscimento di facciata (tutti ringraziano quasi in automatico quando sentono che Mike è un veterano: grazie di aver servito la patria), dall’altra c’è un profondo disinteresse verso la persona e la situazione in generale.
Ma Saunders è un americano e l’ottimismo è quasi genetico. Ecco quindi che in Dieci dicembre (ultimo racconto della raccolta e quello che dà il titolo all’intera opera) una doppia tragedia potrebbe trasformarsi in una sorta di redenzione, a patto che si accettino i propri limiti le proprie miserie.
Un libro sicuramente consigliato. Il New York Times Magazine lo definisce come il più bel libro che leggerete quest’anno. Non so se per tutti sarà così, perché dipende da tante cose (dai propri gusti, dalla personale simpatia per i racconti) e poi in alcuni racconti sembra che Saunders riprenda intuizioni avute in precedenti storie. Ma di sicuro è un gran bel libro, con una scrittura sobria e mai uguale a se stessa (l’autore sa adattare il modo di scrivere alle diverse situazioni passando da uno stile a un altro, da un ritmo a un altro), che permette una lettura veloce, mai pesante e sempre squisita.
Dieci dicembre
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