Dieci e lode di Sveva Casati Modignani

La borghesia che racconta Sveva Casati Modignani è quella onesta, consapevole dei problemi economici che attraversa l’Italia, illuminata, colta, ma anche quella che può permettersi bellissime case, bei vestiti, profumi di marca, macchine all’ultima moda.

Lorenzo, per dire, insegnante e uomo che Fiamma ha scelto dopo il suo primo matrimonio, chiede il trasferimento da un prestigioso liceo classico a un istituto tecnico, pieno di ragazzi “problematici”.
Questa scelta Lorenzo la spiega gorsso modo così: sono talmente ricco che potrei vivere di rendita e stare in panciolle a leggere tutto quello che mi interessa ma, dal momento che ho deciso di lavorare per dare sensatezza al mio passaggio mortale su questo mondo, scelgo gli ultimi, non per salvare la mia anima ma perché un professore moderno, del 2016, non può chiudere gli occhi di fronte alla disoccupazione dei loro padri, a gente che non arriva a fine mese. Ne va del mio rispetto per me stesso.
La compagna Fiamma non è da meno: direttrice di una piccola casa editrice, ama Lorenzo dopo un matrimonio sfortunato con uno sciupa femmine che, però, adora le due figlie che hanno avuto; anche lei si preoccupa del sociale, accetta manoscritti solo se hanno un senso, una urgenza, non giochi letterari per persone milionarie. Anzi è molto preoccupata della joint venture con una casa editrice grandissima che le lascia carta bianca.
Vivaddio i personaggi che ruotano attorno a questa coppia non sono perfetti: ci sono gli arroganti, gli avari di animo e di tasca e Sveva Casati Modignani si diverte ad andare à rebours, a ritroso negli anni passati di Lorenzo e Fiamma.
Non è certo Proust Casati Modignani ma mette nella sua scrittura il Tempo che trascorre inesorabile, anche se i suoi borghesi restano giovani fino allo spasimo, aiutati da palestre, creme e, per le donne, trucchi costosi.

Se uno in un momento di populismo si dovesse chiedere: ma chi ha pochi mezzi, chi vive di poco, cosa può trovare in un libro di Casati Modignani?
La fantasticheria, la consapevolezza che alcune persone nascono fortunate ma non te lo sputano in faccia; è innegabile che quando leggiamo un romanzo vogliamo leggere anche di ambienti che non sono i nostri, ci piace coccolarci con la fortuna degli altri. In buona sostanza Fiamma e Lorenzo sono la principessa un po’ stagionata e il suo bel principe azzurro.
Una letteratura di evasione di grande fattura, periodi ampi, un italiano bellissimo senza anacoluti o ripetizioni.
le cinquecento pagine di “Dieci e lode” sembrano un racconto per come si sfogliano facilmente, e il successo editoriale lo dimostra.