Dio di illusioni
- Autore: Donna Tartt
- Categoria: Narrativa Straniera
Un gruppo di viziatissimi studenti universitari della ricca borghesia della East Coast studiano greco antico e latino con un professore fascinoso e stravagante in un’università del Vermont negli anni ’70. Tra essi riesce ad inserirsi Richard, californiano di modeste origini, che per ragioni sociali desidera essere incluso nel chiuso gruppetto dei 5 privilegiati: Bunny, Henry, Francis e i due gemelli Camilla e Charles. Nel corso del tempestoso romanzo succedono cose terribili che coinvolgono i giovani in un omicidio rituale e più tardi in un evento altamente drammatico che porterà il gruppo al disastro finale. Lo spaccato sociale che ci viene raccontato con perizia narrativa dall’autrice è terribilmente desolante: gli eredi della classe dirigente americana si rivelano degli alcolisti drogati irresponsabili, scialacquatori di patrimoni che non hanno sudato, odiosi arrampicatori con manie omicide ed autolesioniste, dietro la pretesa di essere studiosi raffinati, tutti dediti a studi classici elitari ed inutili.
Un romanzo sul mondo universitario davvero tragico, anche se ben approfondito malgrado alcune lungaggini.
Donna Tartt ritorna in Italia dopo vent’anni, illustre ospite de Le Conversazioni 2011 a Capri. "Dio di illusioni. La storia segreta" (Rizzoli) è il suo romanzo di maggior successo.
Dio di illusioni
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Ho letto questo libro per poter conoscere meglio l’autrice, prima di affrontare il tomo del Cardellino, che le ha conferito il premio Pulitzer.
L’autrice rende subito l’immagine dei ragazzi viziati e annoiati, ma a mio parere ci sono troppi lungaggini,che rendono il libro molto noioso.
Ho voluto portarlo al termine, per avere un’idea completa del libro, ma non mi è’ piaciuto, probabilmente non lo consiglio e passerà del tempo, prima di leggere il suo ultimo lavoro.
Da classicista mi fa piacere quando si parla di greco e di latino e questo libro mi ha fatto riandare alla mia gioventù. Detto questo credo che il romanzo sia bello, molto lungo se consideriamo che è stato scritto nel 1992 dopo una lunga gestazione, in un periodo in cui andavano di moda i minimalisti.
Ben strutturata la trama, delineati i personaggi, io trovo un grosso difetto nell’aver inserito troppe figure minori che non sono legate alla storia principale ( era proprio necessario dire vita morte e miracoli di tutti nel finale?) e ciò rende meno leggibile l’opera.