Dio la benedica, dottor Kevorkian
- Autore: Kurt Vonnegut
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: minimum fax
- Anno di pubblicazione: 2012
Un viaggio in Paradiso, o meglio alle porte del Paradiso, in quello spazio oltre il quale un uomo vivo non può andare senza l’impossibilità di fare ritorno. Un luogo all’uscita del tunnel che le anime percorrono prima di arrivare alle porte dove un San Pietro molto più umano e umanizzato di quello che ci si potrebbe aspettare è lì ad attendere all’ingresso e a rispondere con spirito a quanti sono scontenti di essere in quel posto. Sì, perché non esiste un Inferno, esiste solo quel posto che piaccia o meno dove tutti vanno a finire dopo la morte. Ma non ci sono solo persone morte. C’è anche uno che decide di viaggiare, da vivo, avanti e indietro per poter intervistare qualche personaggio, famoso e non, che ha lasciato questa Terra ed è volato nell’aldilà. Questo qualcuno è proprio l’estroso Kurt Vonnegut e in questo viene aiutato dal dottor Kevorkian, sì proprio lui, il Dottor Morte, colui che ha accompagnato centotrenta persone all’incontro con il proprio destino finale.
L’idea viene a Vonnegut quando gli si chiede di realizzare un programma radiofonico per la Radio Nazionale Pubblica WNYC di Manhattan. Il libro è quindi la raccolta di questi interventi radiofonici.
Umorismo, senza dubbio. Un umorismo nero che fa divertire da subito, che mette a proprio agio e che invoglia a leggere d’un fiato la raccolta di brani. Difatti si tratta di un piccolo libro che si consuma in un paio d’ore. Ma dopo il divertimento, o mentre ci si diverte, se ci si sofferma un attimo, si capisce qualcosa di profondo, si è consapevoli che qualcosa di più che una semplice risata è rimasta dentro di noi e questa consapevolezza è la tristezza di un mondo un po’ troppo intriso di brutture e storture.
Incontrando Clarence Darrow leggiamo a proposito dei processi ripresi dalle telecamere
La presenza di quelle telecamere è l’ammissione definitiva che i sistemi giudiziari di ogni tempo e di ogni luogo non si sono mai preoccupati se si faceva o non si faceva giustizia. Come i giochi dei Romani, i sistemi giudiziari sono i mezzi con cui i governi iniqui - e non esiste altra forma di governo - intrattengono la gente mettendo in palio vite vere.
Mentre mettendosi a parlare con uno scoraggiato Eugene Victor Debs:
Finché esisterà una classe inferiore io ne farò parte. Finché esisterà chi infrange la legge, io sarò dalla sua parte. Finché ci sarà una persona in prigione, io non sarò libero.
Mentre Vonnegut incontra personaggi famosi (da Hitler a Newton, da Shakespeare a Mary Shelley) e non (come un poveretto che muore di un attacco di cuore per difendere il suo cane dall’attacco di un altro cane), questi stessi viaggi servono a lui forse anche per evadere. Tanto che incontrando Asimov, suo predecessore come presidente della AHA (American Humanist Association), quando a quest’ultimo viene chiesto perché ha scritto così tanto, il padre della fantascienza gli risponde per “fuga”. Fuga da cosa? Dagli altri, perché, come dice Sartre:
L’inferno sono gli altri.
Dio la benedica, dottor Kevorkian
Amazon.it: 4,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Dio la benedica, dottor Kevorkian
Lascia il tuo commento