Dizionario del western americano 1899-2022
- Autore: Roberto Guarino, Matteo Pollone
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2022
Il western è un genere archetipico, declinazione in chiave realista dell’Odissea e dei suoi topoi pertinenti all’uomo e alla sua lotta per la sopravvivenza. Qualcuno lo traduce come spirito d’avventura ma edulcora non poco.
Al netto delle prime trasposizioni filmiche funzionali alla mitizzazione della Frontiera americana (retorica e manicheismo in dosi massicce), il milieu del vecchio west è darwinismo accresciuto all’ennesima potenza: vince il più forte, buono o cattivo, sceriffo o fuorilegge, indiano o cowboy, importa poco. Importa piuttosto chi è più in gamba con la pistola - o con arco, frecce, fucile, talvolta nell’organizzare massacri di donne e bambini inermi. La giustizia degli uomini non è prerogativa dei film western.
Quelli americani degli esordi hanno provato a raccontarla in altro modo, unidimensionalmente - indiani selvaggi e giubbe blu senza macchia e senza paura, finali contrassegnati dall’immancabile “arrivano i nostri”. Nel 1970 Piccolo grande uomo e Soldato blu in modo più onesto, spianando la strada al western cosiddetto crepuscolare: canaglie con lo Stetson sulla testa (compreso qualche sceriffo), anti-eroi alle prese coi fantasmi del passato, generali alla Chevington a sterminare vecchi, donne e bambini indiani nei pressi del Sand Creek.
Se a un certo punto il western cinematografico (come genere) acutizza l’evidente fiacchezza, è perché il pervadente edonismo reaganiano (dixit) gli preferisce eroi di plastica alla Rambo e Terminator (anni Ottanta), e la società decide di fargli il paio, rinunciando ad archetipi valoriali ormai stantii, come del resto – aldilà degli schermi – ai grandi idealismi e all’idea di Dio.
Alla luce di tutto ciò, un dizionario sul cinema western Dizionario del western americano 1899-2022 (Edizioni Gremese, 2022) va dunque segnalato a partire dalla sua impronta miratamente anacronistica. Proprio perché filone ormai sporadico, privo cioè di continuità cinematografica, il western è genere storicizzabile: il voluminoso lavoro curato da Roberto Guarino - con la collaborazione di Matteo Pollone e una trentina di altri autori – raccoglie dunque la sfida, segnalandosi come pubblicazione analitico-compilativa che aggiorna e insieme detta la parola ultimativa al Western Movie di stampo USA.
Cinquecento pagine di medio formato e circa 1500 pellicole per rivangare i passi salienti, e quelli misconosciuti ma altrettanto contributivi alla leggenda della Frontiera americana in pellicola.
Dai primissimi fotogrammi di Thomas Edison, a storia del west presso che in corso (qualche secondo di danze indiane in Sioux Ghost Dance e Buffallo Dance, 1894) alle maiuscole rivisitazioni di Quentin Tarantino - Django Unchained, 2012 e The Hateful Eight, 2015 –, dei fratelli Cohen - La ballata di Buster Scruggs, 2018), e al western metafisico di Jim Jarmusch, Dead Man.
Dai film con i divi ruvidi, muniti di cappello, fucile e pistola (John Waine, Cary Coolper, Gregory Peck, Henry Fonda, Burt Lancaster, James Stewart) ai film recitati da facce da wild West meno nomate come Randolph Scott e Rod Cameron. Registi cult - John Ford, Anthony Mann, Sam Peckinpah, Howard Hawks, a un tiro di pagina dai meno famosi Lesley Selander e Joseph Kane.
La storia del West americano racconta, del resto, storie e fisionomie di tempra dura, che puntano dritto al sodo.
Come ogni dizionario, anche questo sul cinema western americano è da consultare, leggere a piacimento o all’occorrenza. Le schede che lo compongono sono diverse per spessore storico e/o analitico ma tutte concorrenti alla restituzione del quadro tassonomico d’insieme. Ottimo.
Dizionario del western americano 1899-2022
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