Dizionario politico minimo
- Autore: Luciano Canfora
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2024
Luciano Canfora è un intellettuale sopraffino. Non solo saggista, ma grecista, studioso, sempre senza fare sconti a nessuno. Ora ha scritto il libro Dizionario politico minimo (Fazi editore, 2024. Curatela di Antonio Di Siena) per farci riflettere su cosa è la politica, ma soprattutto in quali palazzi viene esercitata.
Quindi a ogni parola che attiene la politica e il suo esercizio.
Si parte in ordine alfabetico e la parola che apre il saggio è Antifascismo.
Perché è una parola così importante per gli elettori di sinistra? Canfora ripercorre tutta la storia del secondo conflitto bellico, voluto dai fascisti che appoggiavano Hitler e Mussolini insieme contro la democrazia.
Fino a oggi non c’è stata nessuna condanna per chi ha votato Movimento sociale italiano, anzi alcuni sono pure nel governo. Finora hanno rispettato la nostra storia, ma fino a quando? Per ora seguendo la scia di Canfora si arriva al Capitalismo, che è contrario alle democrazia, ma dal momento che i paesi ex sovietici hanno dimostrato l’inanità e la corruzione nei paesi socialisti, ma Canfora scrive che non possiamo emendare quei settanta anni con lo slogan che il capitalismo sia un baluardo della democrazia. Perché non è vero.
Non fosse altro perché il capitale è sovranazionale e i governi non possono nulla su decisioni prese dall’alto delle istituzioni democratiche. Dopo una analisi accurata su cosa è la Cina, Canfora parte da lontano fino alle bombe atomiche, sarà il paese che ci aiuterà a livello economico, anche da parte dell’ecologia, oppure egoisticamente faranno quello che vogliono. Dopo anni di lavoro e le biciclette come mezzo di trasporto, non meritano anche loro di godere della vita dell’Occidente?
Sul vocabolo “Costituzione”, Canfora diventa piuttosto preoccupato, perché i giovani sono più preoccupati dai loro algoritmi social, piuttosto che dal tenere in piedi la Costituzione italiana che fra qualche anno avrà cento anni. Ma nel frattempo, lo studioso consiglia di lasciarla così, per evitare stralci che la renderebbero più debole. Sul tema della “Democrazia”, chi scrive riporta un piccolo estratto, anche per fare capire lo sforzo di leggibilità del saggio:
Oggi, o meglio, ancora ieri, perché oggi non se ne parla neanche più, barattare per democrazia il sistema misto ha un ancoraggio a un valore ancora irresistibile, che è la competenza.
La competenza comporta la nascita di un ceto intermedio ben più influente rispetto al passato, e rispetto al quale il principio “un uomo un voto”, viene svilito come modo banale e fanciullesco di interpretare la democrazia.
Questo è l’espediente. Se il ceto medio risulta, in soldoni, che ha maggiore potere, quale democrazia che non sia una farsa, dal momento che i poveri sono sempre più poveri e andare a votare democraticamente non cambia nulla. Sono finiti da anni i minatori che in Inghilterra lottavano contro il governo Thatcher nel secolo scorso. Il ceto medio non sa più cosa sia una manifestazione con milioni di presenze della working class e gli impiegati sono i figli, i nipoti dei minatori, ormai morti o, i più longevi, divenuti pensionati da tempo.
Dopo la parola “Elezioni”, dove Canfora torna a essere di immediata lettura, siamo di nuovo a Fascismo, Guerre e Hitler. Canfora quando si parla di Hitlerismo, scrive che non è la peste bubbonica. È stato invece un abile politico, che nel 1932, ricevette la qualifica di Cancelliere e in seguito all’incendio del Reichstag, nel 1933, fu facile vincere, anche con la violenza.
Alla parola “Lavoro”, Canfora non crede assolutamente in una società in cui si lavorerà pochissimo, mentre i nuovi schiavi saranno le persone straniere, o italiani che hanno ben poco nei curricula, perché bisognerà pur pulire gli uffici, le case private, badare agli anziani.
Poi c’è nel vocabolario la parola “Palestina”, dove lo studioso parte dal 1917 ad oggi. Trovo che, solo per l’importanza di questa sezione, il saggio vada letto e comprato, anche perché riguarda la stretta attualità. Forse l’unica cosa da dire è che i palestinesi non hanno mai avuto alleati. Poi importante in un dizionario politico minimo è il “politicamente corretto”. Per l’antropologa Ida Magli, si tratta di una sofisticata tecnica di lavaggio del cervello. Anche se nei paesi islamici, in alcuni, c’è proprio la censura. Ma esagerare porta alla satira. È talmente ridicola, che un editore americano aveva deciso di pubblicare Pace di Tolstoj, togliendo Guerra dal titolo perché ritenuta una parola pericolosissima.
Poi Canfora non può fare finta di niente e nel dizionario politico minimo ci entra di diritto “Il riscaldamento globale”, anche se per chi scrive la domanda è sempre quella e non demorde: perché i paesi occidentali, Stati Uniti compresi, hanno fatto il cavolo che gli pareva e ora venga detto loro che il pianeta Terra sta diventando inabitabile, ma nel frattempo il cinese di Shanghai ha finalmente comprato una Mercedes Benz che usa solo a benzina. È già la seconda volta che mi pongo questa domanda, che purtroppo non ha una risposta.
Il libro di Luciano Canfora è anche un ottimo breviario laico, quando abbiamo bisogno di fatti storici e di previsioni per il futuro, appunto.
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