Domani nella battaglia pensa a me
- Autore: Javier Marías
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2014
In un anonimo appartamento borghese di Madrid un uomo ed una donna stanno per consumare un rapporto d’amore corsaro: lei è sposata e il marito è a Londra in viaggio di lavoro.
La cena d’approccio a casa della donna, il piccolo bimbo di lei, ultimo ostacolo al desiderato incontro dei due, che fiuta con istinto primordiale le intenzioni della coppia e tarda a dormire, prolungando oltremodo la sua presenza in un estremo baluardo difensivo dell’integrità familiare. A tarda serata messo a dormire il bimbo, la coppia inizierà il rituale di avvicinamento amoroso; nella camera da letto, lei sdraiata su un fianco e senza osservare lui, invita l’amante a stringerla, a non lasciarla, a starle vicina. È l’inizio della morte, non del sesso. Marta la percepisce giungere improvvisa, e lucidamente e compostamente vi si arrende unicamente chiedendo la vicinanza di Victor suo improbabile amante.
Che vive il trapasso di Marta con l’imbarazzo del partner occasionale che, precipitato in un evento della massima tragicità in una casa e in un contesto a lui sconosciuti, dovrà sommariamente comporre una donna pressoché estranea dandole una dignità nella morte, e decidere cosa fare del bambino che dorme, a chi affidarne il risveglio e le cure.
Victor proverà a telefonare al marito di Marta, a Londra. Ha trovato un biglietto nella stanza della donna con il numero di telefono dell’albergo dove alloggia Eduardo, ma la telefonata non avrà esito. Decide di uscire dalla casa, lasciando nei due diversissimi sonni di Marta e del bimbo, gli eventi futuri della storia.
Una storia che da questo momento si farà romanzo e giallo contemporaneamente. Victor riannoderà le vicende della vita di Marta nell’intento - colmo di pietas risarcitoria per l’abbandono della quasi amante e del figlio -
“di essere partecipe di un destino che si è compiuto tragicamente ed incolpevolmente sotto i suoi occhi e di una storia di vita per lui solo accennata”.
Chi era Marta, quali i suoi affetti, come aveva reagito il marito alla notizia della morte di lei, cosa ne era stato del bambino. Apparirà così la vita di Marta, una famiglia di provenienza alto borghese, il padre vedovo ed una sorella parzialmente complice, nel delineato dissesto coniugale della donna.
Sul dipanarsi dei fatti, avvincenti come un giallo ma senza esserlo, aleggerà l’intento vero dell’operare di Victor (e dello scrittore): celebrare una morte, darle un senso, organizzare una struttura di memoria che contrasti l’oblio. Nel farlo il protagonista decide di essere compartecipe dei fatti e non semplice spettatore, ma con l’artificio di chi si insinua clandestinamente nella vita altrui avendo ben chiaro di disvelarsi progressivamente nel corso degli accadimenti.
Compariranno via via gli altri protagonisti della vita di Marta, attraverso una scrittura virtuosa e vorticosa a ricomporne via via la storia: periodare lungo e a volte anche ridondante, lessico ricco, strutture temporali e spaziali del racconto che si intersecano arditamente senza mai perdere di logicità e verosimiglianza.
“Domani nella battaglia pensa a me”, il titolo che compare spesso nei capitoli del libro (mutuato dall’“Enrico III” di William Shakespeare), è già un annuncio di intenti: premonizione di un accadere tragico, invito alla memoria, supplica e richiamo di affetto, se non amore. Ma anche imperativo morale. Un romanzo, questo di Javier Marías, sul vano desiderio dell’essere umano di essere immortale attraverso la memoria e la compassione, e la parola. E sulla contraddittorietà, la pochezza e la bassezza dell’essere umano, nel teatro del suo agire quotidiano. Un libro che potrà risultare accattivante o macchinoso dai diversi angoli di lettura, mai indifferente.
Domani nella battaglia pensa a me
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