Domani, domani di Francesca Giannone

Domani, domani (Editrice Nord, 2024) di Francesca Giannone è il suo secondo romanzo dopo il grande successo di La portalettere (Editrice Nord, 2023). L’autrice, laureata in Scienze della Comunicazione, ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia.

Salento. Estate 1958.

“Fin da bambini, quell’aroma li aveva preceduti. Marchiati. - Si sente odore di talco: arrivano i fratelli Rizzo!” scherzavano i compagni di scuola”.

Lorenzo e Agnese anche ora che erano cresciuti continuavano a lavarsi solo e soltanto con la saponetta della loro infanzia, la “Marianne”, formulata dal nonno Renato e chiamata come la moglie Marianna ma in francese, perché si capisse che niente aveva da invidiare al famoso sapone di Marsiglia.
Creata apposta per lei, per l’unica donna che avesse mai amato: era piccola e quadrata, al dolcissimo profumo di talco, con un’elegante “M” incisa sopra, che in poco tempo era diventato il prodotto di punta di Casa Rizzo, il loro saponificio.
I ragazzi erano stati forgiati secondo la disciplina del nonno e, come lui, non lasciavano il posto di lavoro, finché la giornata non era davvero finita. Amavano l’odore del saponificio, che li avvolgeva subito come un manto: era un profumo unico e irripetibile, un misto di grassi vegetali, essenze floreali e fruttate, lanolina, resine, lisciva e solventi.
Quelle mura in conci di pietra e quei soffitti alti per lui e Agnese avevano da sempre significato casa ci avevano trascorso l’infanzia, giocando a rincorrersi tra le grosse caldaie a vapore e le vasche di raffreddamento, fino a quando un pomeriggio, mentre frequentavano ancora la scuola elementare, nonno Renato aveva annunciato che un giorno sarebbe toccato a loro prendere le redini della fabbrica.

“Non appena finirete la scuola dell’obbligo, vi voglio a lavorare al saponificio, dalla mattina alla sera. Nel frattempo, imparerete. Verrete qui tutti i pomeriggi, nessuno escluso, ci siamo intesi?”

Il “Saponificio Rizzo” quale domani avrebbe avuto?

“Domani, domani” di Francesca Giannone: libro dell’estate 2024

Come nasce un successo editoriale? Dal passaparola dei lettori, dal talento dell’autore/autrice e dall’intuito di un editor.
Un po’ di tutto questo ha portato Francesca Giannone a diventare l’autrice rivelazione del 2023 con La portalettere, il romanzo più venduto dell’anno, vincitore del Premio Bancarella 2023, che raccontando la storia di Anna Allavena, una donna del Nord, che negli anni Trenta del secolo scorso, va a vivere in un paesino del Sud, Lizzanello, nel Salento, ha conquistato i lettori, ammirati dal coraggio di Anna, grandi occhi verdi e capelli neri, la quale, stagione dopo stagione, anno dopo anno, porta una ventata di modernità diventando la prima postina del paese.

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A distanza di poco più di un anno dall’exploit editoriale, Francesca Giannone torna in libreria, nel romanzo, che si candida a diventare il libro dell’estate 2024, raccontando le diverse scelte di due fratelli, Lorenzo e Agnese, nell’Italia della fine degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta, che si scopre travolta da un improvviso benessere. È il boom economico, anche se il Sud della Penisola, viaggia più lentamente rispetto al produttivo Nord.
Dunque, due diversi domani per i fratelli Russo, scanditi da una colonna vintage evergreen che spazia da “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno, a “Guarda che luna” di Fred Buscaglione, da “Tintarella di luna” di Mina a “Come prima” di Tony Dallara.

“C’è gente che ama mille cose e si perde per le strade del mondo. Io che amo solo te, io mi fermerò e ti regalerò quel che resta della mia gioventù”.
Sergio Endrigo, “Io che amo solo te” (1962).