Doppio vetro
- Autore: Halldóra Thoroddsen
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Iperborea
- Anno di pubblicazione: 2019
Un’anziana donna, vedova e con due figli ormai adulti, trascorre le giornate nel chiuso del suo appartamento di Reykjavik osservando la vita degli altri attraverso la sua finestra.
Il doppio vetro materialmente è ciò che protegge la donna dalle intemperie meteorologiche, metaforicamente è ciò separa la stessa da un mondo dal quale si sente ormai tagliata fuori.
Fuori una giovane coppia si abbraccia su una panchina e i bambini giocano sulla sabbia nel parco difronte. Dentro, la radio racconta della crisi e del governo, il lavoro a maglia è quasi finito, i pensieri affollano la mente tanto che “spesso le sembra di non essere lei a pensare, ma di essere spettatrice dei propri pensieri.”
Ma il fuori è un richiamo troppo forte che sfida lo sfiorire del corpo e i tabù sociali irrompendo prepotentemente nella vita della protagonista nell’incontro con Severrir, un ex chirurgo suo coetaneo che si innamora di lei e inizia a corteggiarla risvegliando emozioni sopite.
Nonostante il mormorio della gente e l’intima convinzione che essere innamorati alla sua età sia un “penoso canto del cigno”, la donna accetta la corte e trova il coraggio di rompere il vetro dietro cui si era isolata, per vivere ancora una parentesi d’amore in cui due solitudini si sfiorano e si riconoscono esorcizzando con la vita il pensiero della morte.
Nessuno si aspetta mai che costruiamo un nido sull’orlo della fossa. Essere innamorati alla sua età è un penoso canto del cigno. Fingere che la vita sia in piena fioritura, che ci troviamo nel mezzo del cammino. È a questo che bisogna ambire. Lei non ha certo voglia di tornare giovane.
Ha capito quello che tutti desiderano una volta oltrepassata la metà.
Occorre fingere di esserci, anche con sforzi immani. Le risate devono ingannare la morte… così la morte nella sua stupidità pensa: aspetta un po’, qui non c’è posto per me… qui sono tutti allegri.
Doppio vetro di Halldóra Thoroddsen (Iperborea, 2019 traduzione di Silvia Cosimini), scrittrice e poetessa islandese, è un romanzo breve e toccante, sulla fame di vita che scuote l’animo umano in ogni stagione dell’esistenza. È un canto poetico e delicato sull’amore che chiede di esistere anche se si ha settantotto anni e i figli, i conoscenti e la società lo etichettano come “non sano”. Ma è anche un romanzo sul coraggio di rompere il vetro di un isolamento emotivo che può congelare l’anima in ogni età e di dar voce al bisogno di essere amati e riconosciuti che ci accompagna dal primo vagito all’ultimo sospiro.
Il doppio vetro della finestra del soggiorno si scompone in molecole davanti ai suoi occhi. L’esperienza non le arriva di riverbero, lei è l’esperienza. Si fonde con il mondo fuori. Diventa i movimenti goffi del bambino, la sabbia, la paletta. Diventa ogni altra cosa nello stesso momento. È compiuta.
Doppio vetro
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