Dormire in un mare di stelle. Vol. 1
- Autore: Christopher Paolini
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2020
Finalmente ritorna sulla scena libraria lo scrittore statunitense Christopher Paolini, autore della saga fantasy, e bestseller, Il ciclo dell’eredità (inaugurato da Eragon). Questa volta non si parla più di draghi, incantesimi e mondi magici, ma intraprendiamo un viaggio interplanetario in compagnia della Xenobiologa Kira Navarez e dell’equipaggio della Wallfish. Il romanzo, in Italia, è stato diviso in due volumi (il primo nelle librerie italiane dal 22 Settembre 2020), editi da Rizzoli e tradotti da Maria Scotto di Santillo. La scelta è dovuta alla lunghezza dei due volumi, anche se personalmente non ho apprezzato questa suddivisione, siccome nel secondo volume è presente un compendio e delle brevi “lezioni” inerenti ai viaggi spaziali, particolarmente utili se si è poco avvezzi al genere sci-gi.
L’inizio del romanzo ci catapulta immediatamente nella “routine lavorativa” e nella vita sentimentale della protagonista, Kira Navarez, studiosa di organismi ed ecosistemi alieni. Siamo nel 2257 e l’umanità ha conquistato le stelle, organizzandosi nel CMU, una sorta di unione intergalattica dei diversi sistemi colonizzati. Finalmente, Kira è alle prese con le ultime operazioni su Adrasteia, un pianeta apparentemente disabitato, e già pregusta il ritorno alla vita di tutti i giorni, magari sposandosi con il suo collega e fidanzato Alan. Tutto sembra andare secondo i piani, senonché l’ultimo rilievo sul pianeta la porterà all’interno di un reliquiario contente una strana tecnologia aliena, sotto forma di pulviscolo, che le avvilupperà il corpo entrando in simbiosi con il suo organismo. Ormai crede di essere spacciata, e sviene, venendo tratta in salvo dai compagni.
Kira si risveglia ben quattro settimane dopo, su di un incrociatore del CMU: l’Extenuating Circumstances. Il protocollo stabilisce chiaramente che, in caso di contatto con forme di vita aliene, bisogna esser isolati e sottoposti ad accertamenti. Quando tutto sembra rientrare nella normalità, succede l’imprevedibile: lo Xeno si è totalmente fuso con il suo corpo, che non è in grado di controllare, e Kira uccide tutta la sua squadra, compreso il suo amato Alan.
“Kira perse i sensi. Quando rinvenne, Alan era inginocchiato davanti a lei, la fronte premuta contro la sua, le mani appoggiate sulle sue spalle. Però i suoi occhi erano vitrei e spenti, e un rivolo di sangue gli colava da un angolo della bocca. Soltanto allora Kira si accorse che una decina di punte aguzze tenevano il corpo di Alan bloccato contro il suo, in una sorta di macabro amplesso”.
Navarez sarà imprigionata e sottoposta a controlli parecchio invasivi da parte dell’equipe medicoscientifica di bordo e dal suo capo: il dottor Carr. All’improvviso un’esplosione le permette di fuggire, mettendo in moto una guerra intergalattica contro mostruosi alieni, che, richiamati dalla muta/xeno, sono venuti a riprendersela. Con l’aiuto del maggiore Tschetter riesce a fuggire su di una “navicella di salvataggio” e scappare il più lontano possibile. Durante il viaggio, in uno stato di dormiveglia in cui la muta la sottopone, Kira ha una serie di visioni: i ricordi dell’alieno, che le rivela anche il proprio nome, la Lama morbida.
Alla deriva tra le stelle, viene intercettata dall’equipaggio della Wallfish, una piccola nave da carico, che dà piccoli strappi a qualche sventurato in cambio di una ricompensa. L’equipaggio, inizialmente parecchio scettico ad accoglierla, considerando che era avvolta da una tuta nera molto minacciosa, che non poteva levare, alla fine si vede costretto a darle una mano. Il capitano Falconi, classico uomo dall’aspetto rude ma sensibile e generoso, il giovane Trig, il dottor Vishal, l’inflessibile bionda Nielsen, la ribelle Sparrow e il “donnone della sala macchine” Hwa-Jung, per non dimenticarsi dell’egocentrico Cervello di Bordo Gregorovic (un enorme cervello privo di corpo, immerso in una vasca di nutrienti e inserito nel sistema informatico/elettronico delle navi spaziali, è in grado di controllare ogni aspetto dalla navigazione alle funzioni di bordo): sono la ciurmaglia che verrà travolta dagli eventi, e accompagneranno Kira durante il viaggio ai confini degli Universi, alla ricerca disperata di una soluzione all’incubo in cui si sono cacciati.
Il romanzo ci accompagna alla scoperta dei singoli personaggi, non affatto secondari, che popolano tutta la narrazione. Paolini già con Il ciclo dell’eredità ci aveva abituato a una caratterizzazione particolareggiata dei personaggi, che crescono durante il corso del romanzo. Colpi di scena, tanta azione e sci-fi a quantità industriale sono gli elementi caratteristici di un libro che tiene, quasi sempre, con il fiato sospeso. Paolini utilizza la finzione narrativa per affrontare una serie di tematiche cruciali, in una società in cui l’esteriorità conta più di ciò che si ha dentro. Certo, se non si è avvezzi al genere, si potrebbe rimanere leggermente spiazzati da viaggi al limite Markov in FTL, linguaggi e specie aliene, pseudo-intelligenze e criogenia, ma lo stile narrativo e il mondo creato da Paolini sono estremamente affascinanti. Se poi si ha la pazienza e la curiosità di approfondire, nel secondo volume le lezioni poste alla fine del romanzo chiariscono il tutto.
Colpisce la creatività di un autore che ha esordito nel genere fantasy classico, quasi di “formazione”, abile costruttore di mondi e trame, capace di rilanciarsi nel genere sci-fi. Pare inoltre, che ci sia un cantiere un adattamento cinematografico, che se fatto nel modo giusto (non come l’adattamento di Eragon) potrebbe rivoluzionare il mondo della cinematografia di genere.
“Scegli bene, viaggiatrice. Pensa tanto. Pensa veloce. Divora il cammino.”
Un romanzo che si lascia gustare fino in fondo e che invoglia a proseguire la storia di Kira, e dormire in un mare di stelle.
Dormire in un mare di stelle. Volume unico: Vol. 1
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Dormire in un mare di stelle. Vol. 1
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