Dossier Phoenix di Stephen Gunn

La storia della fenice... Corea Del Nord. Una terra ricca di opportunità per chi le sa cogliere, opportunità che magari non debbono esser rivelate alla luce del sole, pena le conseguenze poco piacevoli.
Ed è ciò che effettivamente sta accadendo in "Dossier Phoenix", poiché una lunga scia di sangue sta macchiando la nazione asiatica che ha messo un veto a certe nuove tecnologie che portano solo sangue e disperazione.

Il Professionista e il suo team dovranno recarsi in Grecia per recuperare una ragazza che in realtà è un’agente infiltrata. La sua copertura? Agli occhi di tutti è una musicista in tour e, in privato, la focosa amante di un generale coreano. A tirare i fili sarà Sebastian Miller, agente della DSE. Tutto semplice, tutto liscio, fin quando Miller, ingiustamente accusato, si suicida. Una decisione repentina, una decisione che mischia di nuovo le carte.
Chance non crede troppo alle coincidenze e decide d’indagare. E lo fa a modo suo.
E fa bene a fidarsi del Rettile, quell’istinto dentro lui che lo guida sin dai tempi della Legione, poiché il gesto di Miller nasconde ben più di un segreto…

Stefano Di Marino, a.k.a. Stephen Gunn, scrive per noi l’ennesima storia ricca di passione e colpi di scena e, per l’ennesima volta, riesce a stupire.
Una sarabanda di proiettili e capovolgimenti di fronte, una storia al fulmicotone da godere appieno, come il miglior whisky d’annata.
O la miglior vodka, che è più nelle corde del Prof…