Dove nascono le ombre di Lavinia Petti

Lavinia Petti è nata a Napoli. È autrice di Il ladro di nebbia (Longanesi, 2015), suo primo romanzo, a cui ha fatto seguito La ragazza delle meraviglie; ed oggi è alla sua terza prova letteraria con Dove nascono le ombre (Mondadori, 2023). Un testo incantevole, che mi ha letteralmente conquistata.

Siamo negli anni Sessanta, e il libro racconta la vicenda di Elia, un bambino intelligente e curioso. Elia viene segnato, all’età di dodici anni, dalla morte improvvisa della sorellina neonata:

La mia vita si sarebbe conclusa lì, come se l’intera esistenza fosse racchiusa nell’estate dei dodici anni.

Il padre decide di affidare il piccolo Elia alla zia Giovanna che vive al “Paradisiello”, un condominio popolare sorto al centro della città. Lui non ne è affatto contento, ma deve obbedire. Il ragazzino con il suo spirito indomito inizia a studiare gli abitanti dello strano condominio, così composto:

C’è Achille Giuliani: uomo possente, nelle vene gli scorreva sangue di gigante, ma c’era una strana lentezza nel suo corpo e nei suoi modi. Solo lo sguardo fuggiva dai suoi occhi come una lepre impaurita, incapace di fermarsi. Svolgeva il lavoro con una devozione sacra, pregava la terra, e parlava con le piante. Poi c’erano i Malatesta che abitavano al primo piano. Alfredo Malatesta lavorava come guardiano notturno in uno degli ospedali collinari. Somigliava ad un lupo mezzo morto di fame. Sua moglie Gloria era sarta e avevano due figli: Simone e Silvia, gemelli di dodici anni. Poi c’era il signor Alberto, che tutti chiamavano capitano e in più gli mancava una gamba. Al terzo piano abitava la famiglia Silvestri: avvocato e amministratore di condominio. Un uomo obeso che sudava incessantemente. Sua moglie Anna era poco più che una ragazzina. E il loro figlio si chiamava Antonello e aveva 13 anni. Poi c’era Don Vittorio Rea: portiere. Aveva un carattere ruvido e l’animo di un poeta. Infine c’era Olga Alifuoco: zitella che abitava al pianterreno ed infine il signor Iodice al terzo piano, banchiere in pensione.

Insomma, agli occhi del giovane Elia il palazzo Paradisiello era:

Vivo, faceva baccano, trasudava odori e tutto mi attraeva.

Nel nuovo ambiente Elia fa immediatamente conoscenza ed amicizia con alcuni ragazzi del posto:

I ragazzi erano: Silvia e Simone, i gemelli, poi Antonello Silvestri, detto Nello; Beatrice Rea, nipote di Vittoria, detta Mosca; e Nino Basile era il ragazzo scomparso, che era stato il diavolo a prenderselo.

Così Elia viene a sapere che nel bosco che li circonda, venticinque anni prima , è scomparso nel nulla il suddetto ragazzo. Che fine avrà fatto? All’epoca aveva pressappoco la sua stessa età, coincidenza curiosa. Spinto dalla curiosità Elia inizia una sua personale indagine: sarà pericoloso? Troverà lo scomparso? A che prezzo?

Un giallo al fulmicotone, dove l’indagine è ricca di mistero. Tanti personaggi, descritti minuziosamente, e una trama che si divora. Un linguaggio fresco ed equilibrato completa un’avventura intrigante, al confine tra adolescenza ed età adulta.
Ne consegue una lettura che ho divorato e molto apprezzato.