Dove sei stato?
- Autore: Joseph O’ Connor
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2014
“ O’Connor rivela quale sia il potere del racconto nel rappresentare il nostro tempo." The Irish Times
Un libro sui sentimenti, sugli affetti, sul dolore e sulla propria terra. Joseph O’ Connor non smette mai di stupirci. È lo scrittore più rappresentativo della nuova generazione di autori irlandesi, il più apprezzato e anche il più letto. Ha saputo narrare le storie della sua terra senza declamarne i miti, cercando nella sua prosa il giusto equilibrio fra un passato letterario straordinario e leggendario e lo stile del tempo presente.
Dove sei stato? ricorre in questi otto racconti che tratteggiano la vita e la quotidianità dei protagonisti, i quali sulla propria pelle hanno subìto la povertà e la guerra civile, costretti all’emigrazione e al vivere con affanno per le difficoltà economiche. Sembrerebbero i temi di un passato ancora non dimenticato, invece sono attuali, è il nostro oggi.
Nel primo racconto Due piccoli nubi Victor narra, in prima persona, l’incontro con il suo vecchio amico Eddie. Avevano trascorso alcuni anni insieme a Londra in cerca di fortuna e ora si ritrovano padri di famiglia e non più due giovani ribelli, nella loro città, Dublino. Dopo gli anni del boom, la città appare diversa e la crisi economica morde sempre più, anche per Eddie, che dopo averne cambiati tanti è riuscito a trovar lavoro come agente immobiliare. Nella zona sud della città le case, a causa della recessione, sono quasi tutte in vendita ma mancano i compratori. Victor è invece un affermato giornalista del Guardian, vive a Londra e la domenica si diletta a tagliare il prato della sua casa. I due amici, davanti ad una pinta, parlano di se stessi come avessero ancora vent’anni, ricordando i loro sogni. L’alcool non riesce però a liberarli del disagio di quell’incontro e ben presto si ritrovano ubriachi. Victor vuole andar via, sente che stavano scivolando nella cupezza, ma una sorpresa l’attende fuori dal pub, perché non prendersi troppo sul serio a volte attenua e alleggerisce anche l’angoscia più profonda.
Il racconto Dove sei stato? che dà il titolo al libro, vede il protagonista narrante Cian Hanahoe ricordare la vita di suo padre Colm. È un momento doloroso, di addio al padre, e Cian vuole descriverlo agli amici e celebrarne sia la modestia che il garbo. Era un uomo della vecchia guardia. Era nato nel quartiere più antico di Dublino (dove oggi ci sono solo ristoranti e uffici), in Hannover Street nel South Dock, un tempo luogo di memorie con il Liffey che riecheggiava delle vittorie di Michael Collins, e con il fantasma di Jonathan Swift che vagava sui pontili e nei caseggiati abbandonati. Iniziò a lavorare fin da piccolo come tanti nell’Irlanda misera e affamata di allora. A Cian gli si stringe il cuore pensando a quel bambino, suo padre, sveglio all’alba per andare a lavorare, e che aspetta che la sua vita abbia inizio.
“ Questa è la mia immagine dell’infanzia di mio padre. La luce grigio acciaio dell’alba di Dublino che filtrava dai raggi della lunetta sopra la porta. C’erano dei momenti, mi sono chiesto, in cui dovette immaginare un futuro: una casa senza miseria, una famiglia sua ? Se è giusto ciò che dice T. S. Elliot, ossia che il passato e il futuro sono contenuti nel presente, è possibile, in un certo senso, che io fossi già con mio padre mentre le braci scoppiettavano e ardevano nel camino? Forse c’erano altri fantasmi, del passato e del futuro. Forse c’eravamo tutti noi che siamo qui riuniti questa mattina a salutarlo.“
Lavorò, studiò per diventare contabile e si prodigò per la sua famiglia, per i suoi figli, senza mai smettere di essere un padre premuroso. Lo ricorda quando, alla ricerca dei clienti per la sua ditta tessile, girava per i piccoli paesi di una Irlanda non cementificata che stava cambiando, o quando una sera la paura se ne impossessò, sul ciglio di una strada di città vicina al confine del Nord. I Troubles lo perquisirono puntandogli i fucili e lo pestarono a sangue. Cian vorrebbe fermare il tempo, riavere Colm di nuovo al suo fianco ma l’eredità sarà ora per lui avere lo stesso ruolo, quello di padre, senza più paura nel diventarlo e con la convinzione che il solo coraggio non basta nell’esserlo se non si è ispirati dall’amore.
Storie dolorose e commoventi di aspirazioni mancate, delle tante solitudini, di sogni irrealizzati in una Irlanda del passato e del presente, che lasciano intravedere un barlume di speranza, unico antidoto al senso di impotenza che può allontanare la più profonda delle disperazioni e lasciar spazio a un futuro che ancora può esserci.
Dove sei stato?
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