Downton Abbey
- Autore: Julian Fellowes
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2013
Sceneggiatura completa prima stagione
“È l’alba. Un treno a vapore corre attraverso una suggestiva zona dell’Inghilterra. A bordo del treno la macchina da presa ci mostra un uomo...”.
Nella Prefazione della Sceneggiatura completa. Prima stagione (come recita il sottotitolo) della serie televisiva anglo–americana in costume, diventata un autentico fenomeno televisivo, lo scrittore/sceneggiatore (Premio Oscar 2002 per la migliore sceneggiatura per il film Gosford Park diretto da Robert Altman) presenta ai lettori lo script edito per la prima volta in Italia. L’ideatore della serie di culto (già scrittore di due romanzi di successo: Snob e Un passato imperfetto) ha voluto inserire nel volume non solo note e commenti personali su scene e dialoghi, ma anche i tagli operati in corso d’opera segnati da linee tratteggiate verticali lungo il testo, perché
“a volte la realizzazione visiva della storia rende ridondanti alcuni elementi o scene”.
Julian Alexander Kitchener - Fellowes, Barone Fellowes di West Stafford, ha sempre avuto un debole per gli anni Venti del XX Secolo, dove nell’Impero Britannico era al crepuscolo la lunga estate edoardiana, cioè quel periodo “apparentemente placido appena prima che la guerra mettesse tutto a soqquadro“ nel quale aveva regnato il figlio della regina Vittoria Edoardo VII (1841 – 1910). Downton Abbey giunta alla quarta stagione (già in programma la quinta) in Gran Bretagna, il 19 dicembre prossimo in prima serata sarà presentata da noi su Rete4 Mediaset la terza stagione, ambientata in Gran Bretagna “negli ultimi giorni della nostra estate”, pochi anni prima dello scoppio della I Guerra Mondiale. “È con profondo rammarico che devo annunciarvi che siamo entrati in guerra con la Germania”.
L’aristocratica famiglia che dimora nell’immaginario castello di Downton nello Yorkshire è composta da:
- Robert Crawley Conte di Grantham (Hugh Bonneville) “uomo affascinante e intelligente, ma la sua vita non è priva, come invece si potrebbe supporre, di complicazioni”
- sua moglie Cora (Elizabeth McGovern) “una bella donna che ha superato i quarant’anni, ed è americana”.
Le figlie dei conti di Grantham (tutte e tre ben caratterizzate) sono:
- Lady Mary (Michelle Dockery) “la bellezza di casa”,
- Lady Edith (Laura Carmichael)
- Lady Sybil (Jessica Brown - Findlay), ribelle e determinata.
Su tutti vuole primeggiare Violet, Contessa di Grantham, madre di Robert (interpretata da una magnifica Maggie Smith) della quale si capisce alla prima apparizione sulla scena il carattere dispotico e autoritario “tutta vestita di nero come Malefica, la strega cattiva, al battesimo della principessa Aurora”.
Lo sceneggiato, costato più di un milione di sterline a episodio, inserito nel 2011 nel Guinness dei Primati come lo show più seguito dell’anno e vincitore di due Golden Globe, innumerevoli Emmy Awards e un Bafta, si basa su due gruppi di persone che vivono sotto lo stesso tetto ma con ruoli differenti. Le vicende della sguattera Daisy “che si alza prima di tutti”, perché la sua prima incombenza è di svegliare gli altri domestici, della governante signora Hughes, della cuoca signora Patmore, della signorina O’Brien cameriera personale di Sua Signoria, del valletto di Lord Robert John Bates, dell’infido primo cameriere Thomas, fino al maggiordomo Carson, sono messe in parallelo con la vita privilegiata dei padroni di casa. Una routine immutabile, una vita scandita dai campanelli che danno il via alla giornata dei piani alti e che chiamano la folta servitù a una varietà di doveri.
“Ecco si comincia. Che strano mestiere facciamo: viviamo in mezzo a tutto questo, un tesoro dei pirati a portata di mano, eppure nulla di tutto ciò è nostro”.
Se il castello di Downton Abbey è in realtà Highclere Castle nell’Hampshire, scelto perché quest’ultimo costituisce “una straordinaria espressione di aristocratica sicurezza di sé, un’altisonante affermazione dei valori della nobiltà”, le cucine e le soffitte di Downton sono state ricostruite presso gli Eagling Studios a Londra, perché in quelle nobili dimore gli ambienti sono stati completamente ristrutturati.
Downton Abbey (titolo originale del volume: Downton Abbey Scripts: Series 1, Neri Pozza, 2013, traduzione di Chiara Ujka), un libro di poco più di 500 pagine che si legge come il più avvincente dei romanzi storici, prende il via nell’aprile 1912 quando una mattina Sua Signoria aprendo le pagine del Times, prima stirato dal domestico William, apprende dell’affondamento del transatlantico britannico Titanic avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912. Questa “tragedia iconica” influirà anche sul futuro della stirpe di Lord Grantham portando nella tenuta di Downton un nuovo erede, l’avvocato Matthew Crawley (Dan Stevens) di Manchester. Dal luttuoso episodio hanno inizio le umane miserie dei nobili e quelle dei domestici in un contesto storico fatto di rivendicazioni sociali mentre si fa sempre più largo la nascente classe borghese.
“Posso dire che lavorare a Downton è stata sotto tutti i punti di vista un’esperienza straordinaria”.
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