Due spari al Parco Lambro di Massimo Bertarelli

Massimo Bertarelli torna con il suo personaggio di carta, “il Tomba”, qui alle prese con la sua seconda indagine, intitolata Due spari al Parco Lambro, e pubblicata da Fratelli Frilli.

In questo romanzo il Tomba è alle prese con due indagini consecutive, precise e all’apparenza estranee tra loro.
La prima vede il vicequestore aggiunto Tombamasselli, detto appunto Tomba, al ristorante, costretto a soccorrere un giovane ferito ad un fianco che si getta praticamente ai suoi piedi.
Lui dice di essere stato ferito da due balordi che volevano rubargli il motorino. Ma sarà proprio così?
La dinamica dei fatti e la sua analisi, una volta appurata, produce molti dubbi:

Tutto è avvenuto in un pratone, ai margini di un boschetto. Ci sono risaliti seguendo la scia di sangue. Già vedendo quanto era grande la zona transennata ho capito che c’era qualcosa di strano. Uno: nessuna traccia di passaggio di uno scooter. Due: impronte di tre persone, tutte di sesso maschile. Tre: un bossolo slug calibro dodici per fucile da caccia. Quattro: pallottola di pistola calibro nove conficcata nel tronco di un albero. E cinque: abbandonata a terra, a mo’ di deliziosa ciliegina sopra un mare di stronzate, una Beretta con matricola abrasa che però non ha sparato.

La seconda indagine parallela vede un clochard che per due notti consecutive si presenta alla caserma dei Carabinieri, e lascia un biglietto, su cui è scritto un messaggio misterioso:

I Carabinieri si stanno sbagliando.

A proposito di cosa? Le due indagini hanno forse qualcosa in comune? Di che si tratta?

Le due indagini rimangono ben distinte tra loro, i coinvolti non si conoscono, ma nel romanzo l’autore snoda un fil rouge che lega le vicende: le vittime non intendono chiarire il motivo dell’aggressione e, soprattutto, mentono agli inquirenti per depistare. Determinato a portare a termine in tempi brevi entrambi i casi, il Tomba si sdoppierà.

Una storia:

Brutta e molto strana, senza dubbio.

Una trama avvincente e ben congegnata. Scritta con uno stile fluido, ma preciso, la vicenda narrata conquista per i misteri sottesi, assai intricati e difficili da dipanare. Tutti mentono, nessuno è chi dice di essere, e nessuno dice la verità.
Perché lo fanno? Non hanno paura delle conseguenze a cui potrebbero andare incontro? Il percorso per giungere a districare gli enigmi sarà lungo e tortuoso, ma ricco di suspence. Una lettura di genere per amanti del giallo e delle belle storie, potenti ed ammalianti.