Era considerato il paladino dei disabili e amava definirsi, con grande ironia, il “giornalista a rotelle”: lo scrittore e blogger Franco Bomprezzi è deceduto a 62 anni nella mattinata di giovedì 18 dicembre 2014. Impegnato in politica sui temi della disabilità, era ritenuto un simbolo di tenacia e determinazione.
Affetto dalla nascita da osteogenesi imperfetta, una malattia che lo costringeva su una sedia a rotelle, era ricoverato da tempo all’ospedale Niguarda di Milano, a causa di un’embolia polmonare. È spirato nel centro clinico Nemo, specializzato nella cura delle malattie neuromuscolari.
Franco Bomprezzi era nato a Firenze nel 1952 e, dopo essere stato caposervizio al Mattino di Padova e aver collaborato col Resto del Carlino, si era trasferito a Milano, città che lo aveva adottato con affetto, al punto da conferirgli l’Ambrogino d’oro. Nel capoluogo lombardo, dove aveva spostato la sua attività, era giunto a ricoprire il ruolo di caporedattore dell’agenzia giornalistica Agr. In seguito è stato direttore del periodico Dm, della rivista Mobilità e portavoce di Ledha, la lega per i diritti delle persone con disabilità.
Al fianco della giunta Pisapia, sempre per tematiche legate a persone con handicap, Bomprezzi era attivamente impegnato nella politica milanese.
Giornalista online, era collaboratore del blog “Invisibili” del Corriere della Sera, dove dava voce alle difficoltà di chi è diversamente abile.
“Io faccio il giornalista”, aveva scritto, “mi occupo di parole e di pensieri, racconto quello che vedo e cerco di scrivere sempre quello che penso per davvero. Un blog è uno strumento forte e delicato di comunicazione e di dialogo”.
Nel 2007 è stato nominato da Giorgio Napolitano Cavaliere della Repubblica; ha fondato diversi periodici e mensili sulle tematiche della disabilità. Amava il calcio ed era un grande tifoso neroazzurro.
Lui, disabile, ha trascorso la vita impegnandosi ad abbattere le barriere fisiche e mentali nei confronti delle persone diversamente abili. Problemi che conosceva in prima persona, e non soltanto per sentito dire.
“Franco era molto di più che il presidente di Ledha”, ha ricordato la vice presidente Maria Villa Allegri:
“Era un punto di riferimento per tutte le persone con disabilità e per tutti coloro che lottano per i diritti”.
Una guida e un modello, sentiamo di aggiungere, per tutti gli “invisibili”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: È morto Franco Bomprezzi, il giornalista a rotelle difensore dei disabili
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