Lo scrittore cileno Luis Sepúlveda è morto oggi dopo che a fine febbraio era stato ricoverato per aver contratto il coronavirus. Le sue condizioni erano sembrate subito molto gravi e da tempo lottava con i problemi respiratori del virus. Da settimane lo scrittore sembrava essere in ripresa, ma la situazione è poi crollata nelle ultime ore.
Lo scrittore nato in Cile aveva 70 anni, aveva viaggiato a lungo per l’America Latina e nel resto del mondo al seguito di Greenpeace, dopo aver lasciato il suo Paese dopo un’intensa attività politica. Tra i suoi scritti più famosi spicca Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, una storia di amicizia e diversità che ha commosso generazioni di lettori.
Il suo ultimo libro pubblicato Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa aveva riscosso notevole successo ed era stato particolarmente apprezzato dalla critica.
Lo scrittore cileno si è ammalato di coronavirus verso la fine di febbraio ed è stato ricoverato in Spagna subito dopo aver accusato i primi sintomi. Le sue condizioni sono state subito gravi e il quadro clinico è andato pian piano aggravandosi, potando al collasso di uno dei polmoni e richiedendo l’aiuto di un respiratore. Gli ultimi aggiornamenti sulle sue condizioni di salute risalivano alla metà di marzo, quando la moglie dello scrittore aveva rassicurato la stampa spiegando che Sepúlveda stava pian piano riprendendo l’attività respiratoria autonoma.
Luis Sepúlveda, vita e opere più conosciute dello scrittore cileno
Lo scrittore, nato a Ovalle, in Cile il 4 ottobre 1949, crebbe con il nonno paterno e lo zio che gli trasmisero la passione per i romanzi d’avventura, che da subito lo portarono a scoprire la sua vocazione letteraria. Sin dai tempi della scuola Sepùlveda inizio a scrivere racconti e a soli 17 anni entrò a far parte di una redazione giornalistica e a lavorare in radio.
L’amore per i romanzi e la letteratura non fu la sola passione che ereditò dalla famiglia, da sempre impegnata politicamente che lo portò a soli 15 anni alla Gioventù comunista.
Dopo un breve soggiorno in Russia, dove aveva vinto una borsa di studio di cinque anni per frequentare l’Università Lomonosov di Mosca (da cui fu espulso) si spostò il Bolivia dove prese parte all’Esercito di Liberazione Nazionale. Tornato in patria continuò a scrivere e si iscrisse al Partito Socialista entrando a far parte della guardia personale del presidente cileno Salvador Allende.
Il colpo di stato di Pinochet lo portarono ad essere arrestato, torturato e rinchiuso in una cella dove non era possibile sdraiarsi per ben 7 mesi. Fu solo grazie alle pressioni di Amnesty International che venne scarcerato e poté tornare a fare teatro ispirato alle sue idee politiche.
Fu proprio la sua produzione teatrale che gli procurò il secondo arresto e, dopo il processo ufficiale, la condanna all’ergastolo. Fu ancora una volta Amnesty International a intercedere e a far commutare la pena a 8 anni di esilio per lo scrittore che nel frattempo aveva passato in carcere già 2 anni e mezzo delle sua vita.
La richiesta fu accolta e Sepúlveda si spostò in Svezia dove il governo gli offrì una cattedra di spagnolo e soprattutto asilo politico. Non raggiunse mai il Paese europeo dal momento che fuggì al primo scalo e dopo molti viaggi arrivò in Ecuador dove si stabilì e tornò a fare teatro. Proprio mentre era in questo Paese prese parte a una spedizione dell’UNESCO che gli permise di vivere per sette mesi a stretto contatto con gli indios.
Dal 1978 Sepúlveda si stabilì in Europa recandosi prima in Germania, ad Amburgo, poi in Francia e infine stabilendosi, dal 1996, in Spagna dove è morto il 16 aprile del 2020.
In tutti gli anni che è stato in Europa ha lavoratore come giornalista e corrispondente, continuando a scrivere le sue opere, tanto amate dal pubblico di tutto il mondo. Tra i suoi scritti più famosi ricordiamo: Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, Incontro d’amore in un paese in guerra, Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, Il mondo alla fine del mondo, Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: È morto Luis Sepúlveda: lo scrittore cileno vittima del coronavirus
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