Eccomi
- Autore: Jonathan Safran Foer
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2016
Per definire “Eccomi” di Jonathan Safran Foer è stata usato spesso una composta: L’universo-mondo o il romanzo-mondo. Credo sia perché da storie di vita quotidiane bisogna poi passare alla Storia con la esse maiuscola, perché gli avvenimenti, i dialoghi ci riportano a passaggi storici importanti, nella storia di una famiglia ebrea, poi, tocca sempre fare i conti con Israele.
“Eccomi” lo dice Abramo nella Torah, a proposito del figlio Isacco. Sono pronto per il sacrificio. Un Dio crudele, onnipotente sta alla base dell’ebraismo, ecco perché gli ebrei si devono sempre distinguere per arguzia, ironia, senso del sacrificio, lotta coi ricordi, lotta contro il ricordo enorme dell’Olocausto. Non si possono riposare, non possono deporre le armi. Sono eternamente in guerra.
Jonathan Safran Foer ci parla di una famiglia che abita a Washington D. C. , una famiglia composta da Jacob che lavora come sceneggiatore nelle serie tv americane, poi dalla moglie Julia, architetto, e daii tre figli: Sam, Mark e Benjy.
Sam, tredicenne deve fare il Bar Mitzvah, che lo farà diventare adulto nei precetti ebraici. Ma Jacob non è proprio convinto di crescere i suoi figli nella religione ebraica e tutti si complica. Tra Jacob e Julia poi c’è una questione aperta: Julia ha scoperto dei messaggi molto sconci sul secondo cellulare del marito e vuole capire perché il desiderio di Jacob si è trasferito da un’altra parte e perché lei sia diventata l’amica di mille serate non intime, ma familiari.
Jacob cerca di riportare alla normalità una situazione esplosiva: solo messaggi, niente sesso, ma a Julia frega poco di quel che c’è stato realmente. Da quando li ha letti ha capito che deve divorziare, per ritrovare la sua femminilità e la sua dignità. Le conversazioni fra Jacob e Julia coprono una parte consistente del libro e sono magnifiche, scritte in modo straordinario da uno scrittore vegetariano che ha già divorziato nella realtà. Ma niente autobiografismo, solo la solita trappola per diminuire le recensioni.
Nel frattempo arriva anche il cugino Tamir da Israele, proprio a pochi giorni da un tremendo terremoto che colpisce Israele e i paesi Medio Orientali. La situazione in Israele è catastrofica: niente voli, minacce di togliere quella lingua di terra agli ebrei da parte dell’Iran.
La vita della famiglia continua, con genitori e nonni che non vogliono morire, anche se quasi centenari.
Tamir chiede a Jacob di andare in Israele e combattere per la propria terra ma, anche se non diremo se Jacob parte o meno, c’è la consapevolezza che Israele possa sparire.
Nel frattempo i tre figli stanno nei giorni feriali da mamma Julia, nel weekend con con papà Jacob. Ad un certo punto del libro tutti siamo preoccupati per questa famiglia, ma ancor di più per le sorti di Israele.
In questo libro c’è tutto: il tradimento coniugale, la crescita e le domande dei figli, il terremoto e le guerre, il rispetto per i genitori e al contempo il sentirsi soffocati da essi, le festività ebraiche vissute più o meno distrattamente.
Nel panorama contemporaneo della letteratura, “Eccomi”, sta ai primi posti. Un libro che non dimenticherete mai.
Eccomi
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