Economia sentimentale
- Autore: Edoardo Nesi
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: La nave di Teseo
- Anno di pubblicazione: 2020
“E poi il mondo impazzisce”.
Lo sterniano itinerario intrapreso da Edoardo Nesi con il suo Economia sentimentale, edito per La nave di Teseo, inizia subito portando all’attenzione del lettore le scene legate al marzo del 2020, quando in diretta nazionale il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciava le chiusure di larga parte delle attività produttive nazionali, eccetto quelle ritenute “cruciali, necessarie e indispensabili”, imponendo di fatto il lockdown che ci avrebbe tenuto per due mesi chiusi nelle nostre case.
Il resto è storia recente e vissuta da ciascuno di noi nel proprio quotidiano. Tuttavia, Nesi, ex imprenditore laniero pratese, legato al suo territorio e alla manifattura toscana, proprio da quei tre aggettivi scanditi dal capo del governo in televisione inizia la sua esplorazione di quella che, come suggeriscono i ringraziamenti finali del libro, Serena Dandini definisce economia sentimentale, ovvero l’indagine dei risvolti umani che i macro-processi economici hanno sul quotidiano delle persone.
Da una videochiamata con Enrico Giovannini – attualmente ministro delle infrastrutture – passando per telefonate e incontri con familiari e amici imprenditori del tessile e di altri settori produttivi devastati o danneggiati dalla pandemia Nesi cerca di rispondere alla domanda che “il Mage”, suo amico imprenditore, gli porge:
“Secondo te ci si cava le gambe, o no?”
Mosso dalla massima del Guicciardini "De’ futuri contingenti non v’è scienza", di per sé una dichiarazione di impossibilità di risposte definitive cui giungere, il libro è una godibile chiacchierata – con una lingua piacevolmente toscaneggiante – che, alternando riflessioni socio-economiche a pensieri intimi e ricordi legati all’attività di famiglia – senza eccedere in tecnicismi, ma anzi mantenendo un tono molto colloquiale – va alla ricerca di possibili soluzioni e prospettive sul futuro della nostra economia e della nostra società.
Nel viaggio economico-sentimentale di Nesi si sottolinea come l’arrivo della pandemia non abbia fatto altro che esasperare alcuni dei problemi legati all’universo economico: polarizzazione della ricchezza, disuguaglianze, scomparsa del piccolo artigianato, tecnologia sempre più invasiva, l’illusione di una crescita infinita di colpo arenatasi. Indagando pensieri, inquietudini e aspettative delle varie categorie economiche ascoltate, ognuna con una propria visione del futuro, sembrano riecheggiare in sottofondo alcuni versi di Niccolò Fabi:
“Abbiamo due soluzioni
Un bell’asteroide e si riparte da zero
o una somma di piccole cose”.
Nel quadro di un’Italia smarrita e impaurita, se da un lato Nesi spalleggia le teorie economiche di Gordon per cui il Secolo Speciale delle Grandi Innovazioni è finito e lo sviluppo tecnologico attuale non è altro che una radiazione di fondo del progresso industriale che ha completamente cambiato il corso della civiltà, dall’altro l’autore nutre una moderata fiducia nel fatto che lo shock della pandemia possa davvero rappresentare l’inizio di una seconda puntata di un nuovo boom economico. La soluzione prioritaria, fra le tante suggerite, sta quindi nel prestare ascolto al lato sentimentale dell’economia, quella che racconta
“la sostanza delle nostre vite e il fervore dei nostri sogni e la miseria delle nostre paure, una stupefacente generatrice di storie e di speranze, lontana anni luce dal gelo tagliente dei numeri coi quali si usa raccontarla”.
La somma di piccole cose necessarie per costruire il futuro è perciò l’ascolto, è il dialogo, entrambi utili a ripensare un mondo più sostenibile e umano, che rimetta al centro la persona e non solo il profitto. La rotta è tracciata: per garantire un futuro alla nostra civiltà, dunque,
“bisogna partire dalle persone, dai valori. Dal senso di comunità, di appartenenza allo stesso pianeta”.
A noi l’onere e il coraggio di seguirla.
Economia sentimentale
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