Edgar Allan Poe
- Autore: Dino Battaglia
- Genere: Horror e Gotico
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
Non per metterla sull’enfasi ma il colore della prosa di E. A. Poe risulta intraducibile. Nel senso che è arduo ricondurla ad altri che a se stessa. Al suo tormento interiore. Alle sue visioni parcellizzate. Alla sua attrazione tanatologica. Alla sua aura malata. Certo c’è stato anche il Poe dell’arabesco, del poliziesco, persino il Poe del fantastico tout court, ma è nei racconti del terrore che il tratto poeiano si rintraccia e si staglia in tutta la sua potenza paradigmatica. Universale. Come unico esempio valga l’incipit descrittivo (interiormente e paesaggisticamente descrittivo) di “La caduta della casa degli Usher”:
“Durante un giorno triste, cupo, senza suono, verso il finire dell’anno, un giorno in cui le nubi pendevano opprimenti e basse nei cieli, io avevo attraversato solo, a cavallo, un tratto di regione singolarmente desolato, finché ero venuto a trovarmi, mentre già si addensavano le ombre della sera, in prossimità della malinconica Casa degli Usher. Non so come fu, ma al primo sguardo che io diedi all’edificio, un senso intollerabile di abbattimento invase il mio spirito (…) Contemplai la scena che mi si stendeva dinanzi, la casa, l’aspetto della tenuta, i muri squallidi, le finestre simili a occhiaie vuote, i pochi giunchi maleolenti, alcuni bianchi tronchi d’albero ricoperti di muffe: contemplai ogni cosa con tale depressione d’animo ch’io non saprei paragonarla ad alcuna sensazione terrestre se non al risveglio del fumatore d’oppio, l’amaro ritorno alla vita quotidiana, il pauroso squarciarsi del velo. Sentivo intorno a me una freddezza, uno scoramento, una nausea, un’invincibile stanchezza di pensiero che nessun pungolo dell’immaginazione avrebbe saputo affinare ed esaltare in alcunché di sublime”.
L’umidore metafisico che traspare dalle pagine di Poe appare dunque palpabile. Lo respiri, lo soffri, lo senti a tua volta. L’ho scritto prima: difficile restituire l’insalubrità della narrativa poeiana se non ri-andando a essa stessa. L’“Edgar Allan Poe” di Dino Battaglia (NPE, 2016) riesce in questo scopo in quanto perfettamente adèso all’universo gotico (ma anche grottesco) di Poe.
Da raffinato illustratore qual era, Battaglia non fa nulla per trascendere il suo microcosmo spettrale/surreale, per condurlo a significati o significanti reconditi. Le sue tavole desumono da Poe e da esso promanano sulla pagina: una pagina scompaginata dalla simmetricità formale del fumetto, partitura interiore, gotica, elegia dello sguardo e del perturbante in primo e secondo luogo. Come nel caso delle 6 tavole che compongono l’apologo di La maschera della morte rossa. O le 8 del fantasmatico Lady Ligeia e de La caduta della casa degli Usher.
Ma l’aspetto forse più sorprendente del Poe rivisto da Dino Battaglia (apparso sui primi numeri di Linus, nel 1969) è il recupero dell’aspetto grottesco dello scrittore di Boston - attraverso i racconti Re peste, Hop Frog, Il sistema del dott. Catrame e del proff. Piuma- , reso attraverso fisionomie puntute, quasi caricaturali, a sostituzione di quelle spettrali dei più classici racconti del terrore.
Come sottolinea Giovanni Brunoro nella sua introduzione al volume (Che luminosa levità in quei cupi grigi)
“(…) Dino Battaglia aveva ormai intrapreso quel sentiero senza ritorno di cui si parlava all’inizio, ossia la rottura di quegli schemi che per il fumetto erano considerati classici. A parte le strutture e i montaggi delle tavole, diverse l’una dall’altra, il suo stile evidenzia alcune caratteristiche fondamentali. Il tratto, innanzitutto, dato da quei segni “rotti”, spigolosi (…) un tipo di tratto che Battaglia personalizza con l’uso esteso di grigi, evidente esito di spugnettature di vario genere, spesso graffiate con una lametta”.
In definitiva questo “Edgar Allan Poe” è un libro (di grande formato) da non perdere, così come gli altri titoli "letterari" di Dino Battaglia che le edizioni NPE si propongono di ri-editare a seguire, fra i quali spiccano Maupassant, Il gigante egoista, Il gatto con gli stivali, Il golem.
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