Elementi di cosmologia vedica
- Autore: Nuria Kanzian
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
Il maggior problema dell’Occidente, causa del suo decadimento, è aver perduto la visione metafisica e ontologica con tutti i suoi valori conoscitivi ed etici. L’utilitarismo sembra il criterio essenziale del vivere. Ben vengano dunque saggi come Elementi di cosmologia vedica (editrice Tipografia Triestina, pp. 68, 2016) di Nuria Kanzian. L’autrice è laureata in filosofia teoretica con successive specializzazioni in cultura orientale; scrittrice, docente di Filosofia e storia al liceo, è Presidente del “Club filosofico Noumeno Culture Club”. È diplomata al Conservatorio in flauto.
Il libro ha il merito di collegare vicende quotidiane di vari personaggi, raccontate per frammenti nella prima parte — testimonianze del fluttuare apparentemente casuale di piccoli eventi —, con il cosmo preordinato e voluto da Dio. Un ordine primordiale sottostà alle apparenze. È questo che dobbiamo cercare e intuire, ricordare, per avere una guida che è devozione e libertà. Nei Veda l’Essere primordiale è personificato da Visnu e dalla sua incarnazione manifestazione in Krishna.
Un personaggio, nella prima sezione del libro, Soul, alter ego della scrittrice e filosofa, comprende il significato del suo essere qui, la natura del suo viaggiare, con la bella metafora dell’albero:
"Con questo diario ho voluto piantare un seme, che si è formato irrobustendosi con un bel tronco solido, come un albero che cresce e ha le proprie radici ben fissate nel terreno, ma i rami sono rivolti in alto, verso il cielo: prenditi cura del tuo albero in ogni istante, ogni giorno, anno dopo anno e sarà libero di crescere solo se tu lo vorrai.”
L’evoluzione spirituale è lo scopo di ognuno, fino all’illuminazione e alla riunificazione con l’Assoluto, di cui siamo incarnazione.
I 4 “Veda” sono l’opera più antica del mondo, la loro forma orale risale alla civiltà della valle dell’Indo di circa 6000-7000 anni fa. Racconti e miti poi tradotti in forma scritta millenni dopo.
Kanzian ne traccia la storia in modo affascinante, descrivendo il contenuto delle Upanishad, particolarmente amate da Schopenhauer, dell’immenso poema Mahabarata (16mila strofe) in cui due fazioni guerreggiano fra loro; nel testo sublime Bhagavad Gita, il “Canto del Beato”, in esso contenuto lo stesso dio Krishna nel carro del condottiero Arjuna, titubante, non per paura ma per remore morali e sentimentali, lo sprona alla battaglia, spiegando che la morte del corpo non incide sull’anima immortale. La lotta politica è rappresentazione dell’eterno conflitto tra bene e male.
Particolarmente poetica è la cosmologia vedica. Le verità divine rivelate possono essere espresse soltanto con immagini. Vanno oltre la comprensione puramente razionale.
La parola "Veda" deriva dal sanscrito "vid", conoscenza ma pure visione, affine all’idea greca (in origine "widea") e al latino "video".
Nel pre mondo, il cosiddetto “vuoto” biblico ma pure della fisica quantistica, Visnu riposa inerte, disteso su un serpente, che è la ciclicità che verrà con l’inizio del tempo. Il dio comincia a respirare, dal suo respiro emana ogni manifestazione. Innanzi tutto appare una nuvola che è pure un oceano immenso, è l’acqua di vita soprannaturale in cui si formano le bolle degli universi. Anche la fisica moderna con formule matematiche esprime il multiverso e la pluralità dei mondi. Questi non vengono formati direttamente da Visnu, base inamovibile e substrato, ma dal dio Brahma, scaturito da un fiore uscito dal suo ombelico. Egli è l’ordinatore, l’artefice platonico e pure il Cristo Figlio personale e cosmico di Theilhard de Chardin.
Questo mito non mostra frattura tra lo spirito e la nostra realtà tridimensionale, è un continuum, il nulla è saturo di Dio. È scritto:
“Io sono l’Anima Suprema di ogni essere, la guida suprema e l’essere più caro. Le persone si attaccano stupidamente al corpo grossolano e sottile, mentre in realtà dovrebbero essere attaccate a Me soltanto”.
"LA FORMA DEL SIGNORE SUPREMO: Krishna è la Persona Suprema,
l’originale Personalità di Dio, il pastorello in cui tutte le incarnazioni ed
espansioni esistono contemporaneamente (CC, Mabhya 1.43 Commento).”
La ricerca è dunque scoprire in noi stessi la scintilla divina.
Kanzian è anche poeta e conclude con i suoi pregevoli versi ricchi di luce e di eterno rinnovamento, percepito sul “sentiero dei folli”:
"Cuore di pietra Sul sentiero dei folli / ho trovato una pietra / era nera e profonda / quanto il ghiaccio di sera. / L’ho portata con gioia / era buio ero sola / / non facevo fatica / perché sono l’Aurora.”
Precisa l’occasione montaliana che ha originato la lirica: (son passata a Lubiana sul sentiero della ferrovia dalla stazione dei treni che chiamano “strada dei criminali").
Elementi di cosmologia vedica
Link affiliato
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Elementi di cosmologia vedica
Lascia il tuo commento
Veramente affascinante e documentata questa disamina, sarebbe utile diffonderla! Complimenti all’autrice.