Nutrimenti nella sua collana “Greenwich” pubblica per la prima volta in Italia Elizabeth Appleton (2021, traduzione di Nicola Manuppelli, pp. 352) di John Henry O’Hara (Pottsville, 31 gennaio 1905 - Princeton 11 aprile 1970), scritto nel 1960 e pubblicato nel 1963 dallo scrittore statunitense di origine irlandese.
O’Hara, uno dei maggiori autori americani del suo tempo, stimato da scrittori del calibro di Fitzgerald, Hemingway e Dorothy Parker, fu inizialmente conosciuto per i suoi centinaia di racconti e poi per aver scritto 17 romanzi, alcuni di successo tra i quali Appointment in Samarra (1934) e Butterfield 8 o Venere in visone (1935). Nel 1960 il regista Daniel Mann realizzò da quest’ultimo romanzo un film con Elizabeth Taylor, che valse alla celebre attrice il suo primo premio Oscar come migliore interpretazione femminile nel 1961.
O’Hara era particolarmente noto per un raffinatissimo gusto per il dialogo. Attento osservatore delle differenti posizioni sociali e delle differenze di classe, infatti molti dei suoi personaggi si caratterizzano per le loro ambizioni sociali, John non poté realizzare il sogno di studiare a Yale. Il futuro scrittore non si perse d’animo e divenne reporter per “Herald Tribune” e “Time”, sempre con uno sguardo attento alla struttura classista della società americana, tema principale dei suoi libri.
Di cosa parla Elizabeth Appleton?
“La casa si trovava all’angolo fra Harvard Road e Bucknell Street, arretrata su due lati rispetto ai marciapiedi non asfaltati, e con un garage sul retro. Era stata costruita seguendo i principi di progettazione di molte case negli anni precedenti la Prima guerra mondiale; solida, comoda, rispettabile”.
In questo romanzo finora inedito in Italia, lo scrittore descrive in maniera impeccabile le vicende esistenziali di una donna, Elizabeth Appleton, in un arco temporale che va dagli anni Trenta fino agli anni Cinquanta del XX secolo. Teatro dell’azione è la città universitaria di Spring Valley, contea di Stratford, Pennsylvania.
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Elizabeth Webster, appartenente a una facoltosa famiglia dell’alta società di New York, da sempre abituata al lusso, ai privilegi e alla mondanità, sceglie di cambiare la propria vita sposando John Appleton, professore di storia in un piccolo college della Pennsylvania. Inquadrata in una nuova esistenza, regolata dai rigidi schemi del mondo dei campus americani, Elizabeth, madre di due figli, diventa la perfetta consorte di un professore universitario di provincia, che diverrà preside. Ma qualcosa si muove sotto la cenere. La noia, le convenzioni sociali stanno minando le fragili fondamenta di un matrimonio riuscito solo in apparenza. I fasti del passato rappresentano un’attrazione irresistibile per Mrs Appleton, pronta al tradimento.
Ancora una volta con sottile acume, lo scrittore analizza al microscopio i costumi sociali e sessuali della provincia americana degli anni Cinquanta. Il compromesso risulta impossibile da attuare per Elizabeth Webster Appleton, inglobata in una vita grigia e perbenista ma incapace di dimenticare il suo passato di gloria. Impossibile conciliare due mondi opposti, quello di provenienza e quello al quale si è scelto di appartenere, forse senza rifletterci bene.
“Questa era la casa di John Appleton e di sua moglie Elizabeth nell’Anno di Nostro Signore 1950, nella città universitaria di Spring Valley, contea di Stratford, Pennsylvania”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Elizabeth Appleton”: il romanzo finora inedito di John O’Hara
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