Elogio dell’ignoranza e dell’errore
- Autore: Gianrico Carofiglio
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2024
Di che cosa parliamo quando parliamo di “ignoranza” e di “errore”?
Di solito parliamo di una mancanza e di un fallimento: sono parole dal significato negativo, mentre il loro contrario è rappresentato da termini il cui significato è incondizionatamente positivo. Eppure non è sempre e proprio così. Ci aiuta a capire e ad analizzare il senso profondo di questa coppia di vocaboli, che spesso viene ambiguamente intesa, lo scrittore ed ex magistrato Gianrico Carofiglio, nel suo Elogio dell’ignoranza e dell’errore (Einaudi, 2024).
Partendo proprio dall’ambito giudiziario, con particolare riferimento alla giustizia penale – gravi errori nelle indagini e nei processi sono comunemente dovuti ai limiti della percezione e alle fallacie della memoria – l’autore dimostra come
In realtà gli errori sono inevitabili, nei ricordi, nelle testimonianze e in qualsiasi campo dell’attività umana. L’errore è una delle forme del nostro pensare e del nostro agire.
Studi scientifici ed esempi più che eclatanti ci ricordano come, nel corso della storia e negli ambiti più diversi, numerosi esperti hanno sbagliato sistematicamente e a volte clamorosamente le loro previsioni.
Gli esperti sono meglio dei non esperti solo se sono in grado di osservarsi, riconoscere i propri errori e correggerli.
È fondamentale possedere una dote che si chiama metacognizione e che richiede una mente aperta, capace di reagire con prontezza a situazioni impreviste, e capacità di improvvisazione. Non ammettere l’errore, pretendere di avere ragione e di essere nel giusto è invece un problema tanto individuale quanto sociale.
Spesso si parla di competenza come contrario di ignoranza e si cita un esperto a sostegno di una tesi senza che costui sia davvero competente nell’ambito specifico in discussione. La vera competenza, al contrario, include la percezione dei propri limiti e richiede di essere come l’acqua, per mantenere una mente flessibile e adattiva, per abbracciare il cambiamento e fluire con esso: procedere per tentativi e correzioni, trovando modi creativi per superare ostacoli, sbagli e fallimenti.
Certo, il successo si verifica a volte in modo preterintenzionale e non tutti gli errori e i fallimenti sono opportunità di crescita: alcuni di essi non producono alcun risultato positivo, non insegnano nulla e ci ricordano solo la nostra imperfezione. È la consapevolezza dell’ignoranza, invece, il motore fondamentale del progresso e lo stimolo all’innovazione: le scoperte più importanti avvengono quasi per caso, nel momento in cui si sta cercando di scoprire cose che non si sanno.
Il libro ha anche il pregio di sottolineare l’importanza di contrapporre la “mentalità di crescita” a una “mentalità fissa” e, soprattutto, la cosiddetta “etica della fortuna”, più equa e umana, contrapposta all’etica che fa riferimento esclusivamente al “merito”.
Con citazioni e passaggi curiosi relativi a personaggi storici, della cultura, della scienza e dello sport – da Machiavelli a Montaigne, da Socrate a Mark Twain, da Mike Tyson a Roger Federer e lo stesso Carofiglio – questo libro incoraggia la riflessione e propone un nuovo orientamento mentale che aiuta il lettore a smantellare e a ricomporre il significato di due termini dalla pessima reputazione. La mentalità comune esorta a non fallire mai, eppure ci sono fallimenti desiderabili e persino altri che non dovrebbero assolutamente essere evitati. Il fallimento viene spesso imputato a un errore, ma non tutti gli errori causano necessariamente un fallimento.
Il fallimento intelligente non è causato dall’ignoranza o da un errore di giudizio: al contrario, nasce da un tentativo di miglioramento e si verifica quando si procede per tentativi ed errori. Saper valutare il fallimento è un’arte e trarre le lezioni di vita più opportune può diventare una scienza.
Esiste una sola tecnica per fare questo, nelle indagini e in generale nella vita: moltiplicare le occasioni. Cioè moltiplicare i tentativi senza preoccuparsi del fatto che molti di essi saranno dei fallimenti. I più bravi sono quelli capaci di fallire rapidamente, con eleganza e senza conseguenze, che sanno usare l’errore e il dubbio come strumenti di lavoro.
Elogio dell'ignoranza e dell'errore
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