Emma, 1876
- Autore: Gore Vidal
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2018
Gore Vidal è stato definito il maestro del romanzo storico ed “Emma, 1876”, (Fazi, 2018) traduzione di Silvia Castoldi, sin dall’incipit lo conferma.
L’atmosfera di New York nel 1876, anno in cui è celebrato il centenario della fondazione degli Stati Uniti d’America, ci viene raccontata attraverso gli occhi di Charlie Schuyler, figlio illegittimo di Aaron Burr, tornato dall’esilio in Europa per riconquistare una fortuna perduta e organizzare un matrimonio nella società di New York per sua figlia vedova, Emma. Charles Schuyler, cronista del New York Herald, non riconosce più la sua città natale dopo trent’anni anni dalla sua partenza. Emma, invece, nata trentacinque anni prima in Italia, ha lasciato il vecchio continente per la prima volta: rimasta vedova di uno spiantato principe parigino – venuto a mancare improvvisamente durante una cena con l’amante –, cercherà un marito e un’affermazione nell’alta società di New York.
“Emma, 1876” ritrarre un quadro della società newyorkese in quell’importante e delicato momento storico e ci mostra anche una Washington D.C. con non pochi fermenti politici. Gore Vidal parallelamente porta avanti entrambe le vite delle due città con dettagli particolari, ben narrati, e crea dei ritratti di personaggi incredibilmente spiritosi ma anche crudeli e assetati di potere. Il lettore assiste così alla spietata storia del candidato democratico Samuel Tilden che viene effettivamente derubato della sua possibile presidenza a causa di una campagna elettorale manipolata dal Partito Repubblicano che riesce a a fare eleggere invece il candidato Rutherford Hayes, anche se con meno voti. Il modo in cui si svolgono le elezioni è stranamente simile a molte altre elezioni americane in particolar modo a quelle di George W. Bush. Il sistema politico viene denunciato dal noto scrittore americano e raccontato attraverso una totale mancanza di regole che permette alle élite americane di arricchirsi sempre di più. Gore Vidal fa un ritratto perfetto della corruzione dilagante a ogni livello nell’amministrazione statale e persino del patto segreto fra due partiti che si alternano alla guida del Paese e che truccano le elezioni. Nel frattempo, tra fastose celebrazioni, fanfare, fuochi d’artificio e smodate esibizioni di spirito patriottico, Emma sposa il milionario americano William Sanford e la coppia di innamorati parte per la Francia. Schuyler, ormai solo e malato, abbandona le sue ambizioni e si inchina al suo destino.
Mentre Schuyler ed Emma sono personaggi nati dalla fantasia di Gore Vidal, la maggior parte degli altri personaggi è reale e la trama del romanzo segue proprio la storia. Lo scrittore, ancora una volta con intelligenza e sarcasmo, condivide con noi lettori le sue osservazioni sul passato monito di quelle sul presente. Lo stile di Gore Vidal in questo romanzo è essenziale e si sviluppa attraverso una serie di conversazioni dell’alta società americana soprattutto nelle cene e nei cocktail party dove s’incontrano grandi personalità americane del tempo, come Grant, Twain, Garfield e Blaine e dove si spettegola sui molti scandali, alcuni dei quali distorti in maniera impietosa. “Emma, 1876” è l’affresco storico di un’epoca lontana eppure così drammaticamente simile all’attualità.
Emma, 1876
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