Errori e pregiudizi in ambito giudiziario di Vincenzo Mastronardi e Annasofia Gasperini

Vincenzo Maria Mastronardi è psichiatra, psicoterapeuta, criminologo clinico e Psicopatologo forense, già Direttore della Cattedra di Psicopatologia Forense alla Sapienza - Università di Roma; ha fondato quattro master di Criminologia in Italia. Annasofia Gasperini ha una laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche conseguita all’Università di Trieste e una laurea magistrale in Investigazione, Criminalità e Sicurezza Internazionale conseguita all’Università degli Studi Internazionali di Roma. Insieme hanno curato un saggio intitolato Errori e pregiudizi in ambito giudiziario. I test psicoattitudinali per i magistrati, edito dalla casa editrice Armando nel 2024.

Il saggio trae ispirazione dalle stimolazioni fornite al professor Mastronardi attraverso gli anni dai più autori, tra i quali molti magistrati quali ad esempio Luigi Lanza, Ferdinando Imposimato, Paola Di Nicola Travaglini, Alberto Cianfarini e altri magistrati argentini tra i quali Javier Bujan e Correra.
In particolare si è rivolta l’attenzione verso quegli errori soprattutto di natura e di valutazione intrapsichica o di valutazione errata, causati dai pregiudizi del singolo magistrato. La problematica più evidente che emerge da questo saggio è data dalla selezione e dalla formazione delle figure professionali dei magistrati. Esiste infatti una grossa difficoltà a formare quest’ultimi e soprattutto fare in modo che siano imparziali.
Il compito del giudice è di estrema importanza. È necessario valutare con estrema ratio, senza lasciarsi travolgere dal proprio pensiero e meno che mai dal proprio credo politico. La qualità decisiva che ogni magistrato deve possedere è proprio l’assoluta imparzialità nelle decisioni che si attua a prendere, tenendo ben a mente sempre che si deve decidere su persone, le quali avranno il destino segnato, in modo positivo o negativo, a seconda di ciò che i magistrati decidono di fare.

Il magistrato, inoltre, deve essere libero da condizionamenti di qualsiasi tipo, in primis da quello emozionale. Di conseguenza:

La decisione del Giudice diventa sentenza. Ciò significa che all’interno della motivazione scritta dal Giudice, l’imputato deve trovare i criteri utilizzati nella valutazione dei fatti e delle prove con i relativi risultati probatori che fanno riferimento all’imputazione e alla seguente determinazione della pena o della misura di sicurezza.

Allora perché vengono commessi tanti errori in ambito giudiziario?

Un primo esempio è la pressione da parte del Mass Media che i Giudici possono subire e ciò influisce sulle loro decisioni togliendogli l’obiettività che dovrebbero avere per carattere e per professione. Poi c’è il problema della chiarezza delle leggi, della loro conformità alle consuetudini e dell’interferenza della religione. L’incertezza e la contraddizione nei giudizi nascono dal diverso modo di intendere e di applicare il principio del libero convincimento del Giudice.

Dunque obiettivo fondante di questo saggio è dato dal

prendere consapevolezza dei pregiudizi, sia pur occultati a se stessi, presenti in tutti gli ambienti sociali e in ogni individuo e motivare ulteriormente l’attuazione delle strategie di mediazione penale e di giustizia ripartiva. Essi, ma non solo, sono causa di ingenti errori giudiziari e di gravi ingiustizie.

Errori e pregiudizi in ambito giudiziario è dunque un saggio colto e preciso, da leggere per cercare di comprendere il mestiere, non sempre facile, del magistrato e del suo essere ad personam, nonché per costruire un mondo migliore, dove l’errore giudiziario sia sempre meno commesso e sia fonte di grave situazione non solo per la società ma anche per il singolo stesso.