L’ora X è scoccata, finalmente agosto è arrivato con esso le attese ferie, perché è ora di prendersi una pausa dal lavoro, ma non dai libri.
La letteratura non va in vacanza e dunque ecco per voi 4 sceltissimi consigli letterari.
Il primo libro che vi suggerisco è “Caffè amaro” di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli, 2016). L’autrice palermitana si distingue ancora una volta per fascino e acutezza, la sua verve isolana rimbomba tra le pagine di questo romanzo ambientato nella Sicilia di fine Ottocento-primi Novecento, in cui si muovono dei personaggi accuratamente delineati.
Maria è una bella ragazza di quindici anni quando Pietro, vecchio nobilotto charmant, la chiede in sposa, pretendendo questa donna, ancora acerba, anche senza dote. Il trentaquattrenne di Agrigento, vuole a tutti i costi questa fanciulla di umili origini, proveniente da una famiglia socialista di grandi ideali e pochi mezzi. Nonostante le difficoltà – lasciare la propria famiglia e il fraterno amico di sempre, Giosuè, per approdare in casa Sala, dove l’accoglienza non è delle migliori – Maria e Pietro convolano a nozze.
Il matrimonio si rivelerà una scelta felice, nella quale Maria conoscerà la vera passione, l’amore carnale di un uomo che la farà sentire davvero donna, amata e desiderata. Tuttavia, galeotto un viaggio a Tripoli in cui Maria incontra di nuovo Giosuè, la donna – forte e volitiva – capisce che quello che ha sempre provato per l’amico d’infanzia non è semplice affetto. Da qui prenderà avvio l’appassionata e infuocata storia d’amore tra due clandestini del sentimento, che si espande per vent’anni, fatti di incontri segreti e separazioni.
“Caffè amaro” è il romanzo delle forti passioni, in cui, come e meglio che in tutti gli altri scritti – pure eccellenti – di Agnello Hornby, emerge il carisma dell’autrice che tratteggia un personaggio femminile tra i più audaci e ostinati, una donna coraggiosa che sfida le convenzioni della Sicilia del primo Novecento. Dettagliata la ricostruzione storica, dai Fasci siciliani all’ascesa del fascismo, dalle leggi razziali alla Seconda guerra mondiale.
Restiamo ancora un po’ in questa magica isola con “Passaggio in Sicilia” di Massimo Onofri (Giunti, 2016) che, dopo il successo di “Passaggio in Sardegna”, continua il suo cammino tra le bellezze nostrane. Il punto di partenza è essenzialmente la nostalgia, quello stato d’animo così forte eppure allo stesso tempo blando, quasi irriconoscibile, non rintracciabile, che forse costituisce proprio l’essenza dell’isola, in cui il sole picchia più forte e il vento urla incessantemente.
Ma quella di Onofri non è una semplice guida alla gastronomia, al turismo e alla letteratura siciliane, è chiaramente qualcosa di più: trattasi di una guida-romanzo che trasporta il lettore nella Sicilia più intima e più vicina al sé, un viaggio nella terra-continente più ostile e più ricca d’Italia, in cui tutto sembra ancorato al passato pur essendo immerso nel presente. Palermo, Catania, Enna, Comiso, Siracusa, Marsala, Caltanissetta, queste sono solo alcune delle località in cui ci porta Massimo Onofri, con la sua guida turistica del cuore e dell’anima, sulle tracce dell’interiorità lacerata e strabordante della favolosa Sicilia del Mito.
L’atmosfera si fa decisamente più fresca e leggera se decidete di leggere “Un disastro chiamato amore” di Chiara Giacobelli (Fanucci, 2016), che dopo il grande successo di “Forse non tutti sanno che nelle Marche…” (Newton Compton, 2015) torna in libreria con una divertente e ironica storia d’amore.
Vivienne Vuloir è la strampalata, imbranata, tenera protagonista di questo romanzo, alle prese con le cocenti delusioni di una carriera letteraria che proprio non riesce a decollare. Di origini francesi, Vivienne lavora a Parigi ed ha una caratteristica fondamentale: possiede un numero esorbitante di fobie e non fa che collezionare figuracce su figuracce.
Proprio quando, sfiduciata e disillusa, crede che la partita – in realtà non ancora aperta – con la sua vita sia finita lì, ecco che le si presenta un’occasione d’oro, a cui non può dire di no: Mr Lennyster, figlio di una grande attrice italiana su cui ha recentemente redatto un dossier, le commissiona la biografia di sua madre.
Questo significa affrontare un viaggio in Italia, in un villa che si presenterà piena di segreti da scoprire e soprattutto significherà avere a che fare, di nuovo, con un uomo – bello, affascinante, dolce ma anche oscuro. Ed è proprio con questa categoria, quella maschile, che Vivienne sembrerebbe avere tagliato i ponti ormai da tempo…
Con uno stile scattante e ironico, Chiara Giacobelli delinea un personaggio femminile tutto da ridere, in cui sicuramente molte giovani donne sapranno riconoscersi. Vivienne si lascia amare proprio per la sua imbranataggine e voi non potrete far altro che lasciarvi trascinare dalle curiose vicende che scoppiettano all’interno di queste pagine. Per donne divertenti e innamorate della vita.
Decisamente molto meno ironica e innamorata della vita è Delia, l’ombrosa, indecifrabile, ostile, meravigliosa protagonista dell’ultimo romanzo di Ilaria Milandri, “Delia è di nessuno” (Laurana, 2016).
Questa è la storia di Delia, donna bella di una bellezza che uccide, affascinante quanto basta da ammaliare qualsiasi essere umano sulla faccia della terra, colta, vittima di se stessa e degli ingombranti ideali di suo padre.
Delia è una prostituta per scelta, vende il proprio corpo a degli estranei, che nella maggior parte dei casi si innamorano irrimediabilmente di lei e vengono giustiziati “con un palo conficcato nel cuore”. Perché Delia è di nessuno, appartiene solo a se stessa (e neanche sempre) ed è al contempo vittima e carnefice della propria (non)esistenza.
In una fredda mattina di primavera Delia incontra Adamo, un anziano dagli occhi così azzurri da sembrare brandelli di cielo, distrutto per la recente scomparsa della moglie. Quest’incontro, avvenuto sulla panchina di un parco, cambierà per sempre la vita di Delia, in balia di se stessa, del proprio passato e soprattutto del proprio presente, che ora le chiede il conto, inaccettabilmente salato.
Struggente, ammaliante, sconveniente, adatto a tutti coloro che vivono di emozioni forti, pure e dolorose come una poesia.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Estate 2016: 4 libri da leggere in vacanza
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