Fabbrica di sogni, deposito di incubi
- Autore: Stefano Santoli
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mimesis
- Anno di pubblicazione: 2021
Stefano Santoli è un critico cinematografico di rara competenza. Si occupa da tempo di cinema nipponico e a stelle e strisce a lungo raggio.
Se ne Lo schermo e il taccuino (Aracne, 2013) accostava film celeberrimi a opere meno note, ma senza volgere lo sguardo a una particolare cinematografia nazionale, l’autore nel suo ultimo saggio, Fabbrica di sogni, deposito di incubi (Mimesis, 2021), analizza, come recita il sottotitolo, dieci anni di cinema USA, dal 2010 al 2019.
Diviso in capitoli che si occupano di vari generi, il libro alterna pellicole più note a film di nicchia, ognuno analizzato capillarmente e sequenziato con altrettanta precisione.
Lo spazio dedicato ai film horror e di science fiction segue un punto di vista altro. Ogni intreccio ha un metasignificato. L’accanimento verso giovani vite di molte pellicole del genere sottintende alla difficoltà da parte delle generazioni più giovani di entrare in possesso della propria esistenza combattendo contro quei padri Crono che vorrebbero divorarli.
La fantascienza riprende la sua produzione dopo l’attentato alle due Torri, dramma collettivo a livello planetario e oscilla tra paura e voglia di reagire come negli anni Cinquanta la Guerra dei Mondi riprendeva il conflitto tra i due blocchi USA e URSS.
Dei grandi nomi del passato che continuano a essere sulla breccia, colpisce l’analisi di Silence, film di Scorsese tratto dal romanzo di Endo. Da un lato il peccato di orgoglio del protagonista, gesuita portoghese che si identifica col Cristo, dall’altro il contrasto tra libertà di pensiero e ordine che si vive nel Giappone del Seicento. Santoli osserva a fine libro la nuova maggiore apertura del cinema americano a registi stranieri. In primis messicani come Inarritu, ma anche sud coreani o italiani come Guadagnini.
È la fine di un predominio socio-culturale? E come vive il cinema USA il rapporto con gli afroamericani?
Mantenendo la giusta distanza, il libro pone quesiti e spiega con chiarezza disquisendo su un potente numero di pellicole.
Fabbrica di sogni, deposito di incubi è un saggio che sicuramente farà la gioia dei cinefili ma non dispiacerà a chi ama leggere e comprendere.
Stefano Santoli, critico cinematografico e saggista, collaboratore di “Cineforum”, “Il Ponte” e della rivista online “Ondacinema”, è esperto di cinema statunitense, cinema giapponese e del rapporto fra documentario e fiction. Autore di saggi dedicati a Joshua Oppenheimer, Rithy Panh, Wim Wenders, Werner Herzog e Makoto Shinkai. Ha già pubblicato Lo schermo e il taccuino (2013). Laureato in Scienze politiche e dottore di ricerca in Diritto costituzionale, è valutatore per ANVUR.
Fabbrica di sogni, deposito di incubi. Dieci anni di cinema USA. 2010-2019
Amazon.it: 18,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Un libro perfetto per...
Cinefili, appassionati di cinema Usa
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Fabbrica di sogni, deposito di incubi
Lascia il tuo commento