Fake Accounts
- Autore: Lauren Oyler
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2022
Lauren Oyler vive tra New York e Berlino, scrive per il New Yorker, New York Times Magazine e altre riviste. Fake Accounts (Bompiani, 2022, trad. di Marta Barone) è il suo primo romanzo, ed è un racconto disincantato sulla dipendenza dai social e sulla perdita del senso del mondo.
La storia è quella di una giovane redattrice newyorkese che controlla il telefonino di un compagno che sente troppo distante e poco coinvolto. Pensa di trovare mail o messaggi comprovanti un tradimento. Invece scopre che lui in segreto gestisce un blog molto famoso pieno di teorie cospirazioniste.
Scoprii che tutti i profili seguiti postavano immagini buie, sfocate e grezze, oppure erano rozze vignette dal significato oscuro, cosi come era ancora più oscuro lo scopo dell’utente nel postarle. (…) gli argomenti spaziavano dalla scienza alla politica, dall’economia, alla sicurezza nazionale, ed erano illustrati con immagini pesanti e amatoriali. (…) il mio ragazzo era un teorico del complotto.
Ne è sconvolta, ma prima di riuscire ad abbandonarlo, lui muore in un incidente. Così lei si trasferisce a Berlino, dove crea un profilo di Oklupid che ha un unico scopo: quello di prendere in giro ogni ragazzo con cui esce, inventando, di volta in volta, storie paradossali e al limite. Il mondo diventa surreale, al punto che si perde totalmente la cognizione circa ciò che è vero, e ciò che non lo è.
La protagonista a tal proposito afferma:
Il mio inganno non sarebbe stato egoista, crudelmente manipolatorio nei confronti di innocenti alla ricerca dell’amore, ma una ribellione contro un intero modo di pensare, che voleva dire non pensare affatto.
Così finisce per convincersi che il mondo stia effettivamente per finire.
Opinione generale era che il mondo stava per finire, o che avrebbe cominciato a finire presto, se non per l’esponenziale catastrofe ambientale per una qualche combinazione di guerra nucleare, sistema bipartitico americano, patriarcato, supremazia bianca, gentrificazione, globalizzazione, furti di dati e social media.
Un libro dei giorni nostri. Una lettura non facile, perché parla di un confine tra realtà e non realtà, al punto che si perde il significato. Non a caso è stato definito come un romanzo che: “parla di sé mentre parla di altro”.
il libro è un gioco continuo, che travolge il lettore con una prosa pesante, costruita da periodi molto lunghi, privi di punteggiatura, e dal significato oscuro. Un libro non per tutti, ma un affresco perduto della realtà moderna, fittizia e fine a se stessa.
Fake accounts
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Un libro perfetto per...
A chi ama i social.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Fake Accounts
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