Fare lo psicologo. Percorsi e prospettive di una professione di Albino C. Bosio

Una professione in divenire, dove le donne sembrano spopolare molto più che in altri settori sanitari. Già, perché quella degli psicologi è considerata una professione sanitaria, che porta supporto e affianca popolazioni fragili, in difficoltà o categorie in cerca di miglioramenti.

Quella psicologica è oggigiorno forse tra le professioni sotto la maggiore pressione del tempo che scorre e che chiama le università, i centri di formazione e gli ordini nazionali a mantenere attivi e in divenire obiettivi e mission, diversificando i contesti di applicazione e intervento.
Se nell’immaginario popolare regna sovrana la metafora dello psicologo come “curatore” dei matti, nella realtà dei giorni nostri troviamo applicazione alla professione psicologia nei settori più disparati e non mancano le innovazioni in corsi di laurea e di aggiornamento per i giovani che entrano in questo mondo.

Non sono però soltanto ambienti, contesti e nuove tecnologie a farla da padrone nella vita di questi professionisti, ma come bene emerge dal saggio Fare lo psicologo. Percorsi e prospettive di una professione di Albino C. Bosio (Raffaello Cortina, 2011) anche precarietà e incertezza accompagnano nel cammino di crescita professionale gli esperti di questo settore, in particolar modo nei primissimi anni dopo la laurea e l’abilitazione all’esercizio della professione.

Le sfide per chi si avvicina, in giovane età e in questa epoca, a questa professione non sono poche, così come può non essere, almeno sin da subito, facile individuare il proprio settore di applicazione della professione e per alcuni anni avere ruoli da psicologo in contesti differenti.