Fiabe (Elliot 2020, traduzione di Maria Pezzé Pascolato e Fernando Rocca) raccoglie alcune delle favole meno conosciute, per quanto possibile, di Hans Christian Andersen (Odense, 2 aprile 1805 – Copenaghen, 4 agosto 1875): La regina della neve. Fiaba in sette storie, I cigni selvatici, La principessina sul pisello, Il guardiano dei porci, Il baule volante, La gara di salto e Il ragazzaccio.
Le fiabe vengono ora pubblicate in Italia accompagnate dai disegni di William Heath Robinson (Londra, 31 maggio 1872 – 13 settembre 1944), dopo essere state pubblicate per la prima volta nel 1913. Robinson, designer, illustratore di libri di fiabe e narrativa e fumettista, è una figura iconica in Gran Bretagna per le sue macchine bizzarre, il suo umorismo e la fantasia con cui reinterpretò e ridicolizzò la società contemporanea.
Hans Christian Andersen
Figlio di un povero calzolaio, Hans Christian trascorse l’infanzia in miseria, ma il bambino, dotato di una spiccata sensibilità, era ricco di fantasia e immaginazione. Queste due doti preziose permisero ad Andersen, di riutilizzare in modo originale il grande patrimonio delle fiabe nordiche, innestando nelle sue favole immortali quel profondo sentimento idillico-religioso insieme a un’amara conoscenza della vita, che lo resero capace di scrivere quei capolavori che hanno incantato e commosso intere generazioni di lettori di tutte le età.
Scrittore e poeta danese celebre in tutto il mondo (ricordiamo che le sue fiabe sono tradotte in più di cento lingue), personalità controversa, lui stesso poteva essere definito “un brutto anatroccolo”. La sua infanzia, descritta in un’autobiografia intitolata La fiaba della mia vita, non fu certo una fiaba fantastica, ma una storia simile a quella della piccola fiammiferaia, protagonista di una delle favole più toccanti e tristi dell’autore.
Dopo l’estrema povertà, grazie al proprio genio letterario, Andersen conobbe l’agiatezza e la celebrità, fu ricevuto nelle corti di tutta Europa ed ebbe la soddisfazione di vedere erigere un monumento a lui dedicato, in cui fu rappresentato nell’atto di raccontare fiabe ai bambini.
Le sue sono fiabe che parlano diritte al cuore, da leggere e rileggere in questo fine 2020 così particolare e difficile, che ha messo a dura prova tutta la popolazione mondiale.
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I cigni selvatici
Tra le sette fiabe presenti in questo volume ne scegliamo una: I cigni selvatici.
“Molto lontano da qui, dove le rondini volano mentre da noi è inverno, viveva un Re con undici figli e una figlia, Elise”.
Gli undici fratelli, che erano principi, andavano a scuola con la stella sul petto e la spada al fianco; scrivevano su lavagne d’oro usando punte di diamanti e sapevano leggere bene i libri e recitare a memoria: si capiva subito che erano principi. Loro sorella, Elise, era solita sedere su uno sgabellino di cristallo e sfogliare un libro illustrato, che valeva la metà del Regno. Quei bambini stavano proprio bene, ma si sa che la felicità non può durare per sempre…
Il padre, infatti, si risposò con una principessa che non era gentile con quei poveri bambini, anzi era proprio cattiva, e loro se ne accorsero fin dal primo giorno del matrimonio. Al castello c’era una grande festa e i bambini giocavano, ma invece di dar loro tutte le torte e le mele al forno che riuscivano a mangiare, la Regina diede loro solo della sabbia nelle tazze da tè, dicendo di immaginare che fosse qualcosa di buono.
La settimana seguente la Regina cattiva trasferì Elise in campagna da alcuni contadini, e non passò molto tempo che riuscì a far credere al Re cose molto brutte sui poveri principini, così che egli non si preoccupò più di loro.
“Volatevene via per il mondo e arrangiatevi da soli!”
Ordinò la Regina cattiva, la quale però non riuscì a trasferire nella loro trasformazione tutta la malvagità, che desiderava: i principini diventarono undici bellissimi cigni selvatici.
“Con uno strano verso si alzarono in volo e, uscendo dalle finestre del castello, si diressero verso il parco e il bosco”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le Fiabe di Andersen tornano in libreria con le illustrazioni di W.H. Robinson
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Ricordo ancora la mia infanzia - amavo quando i miei genitori mi leggevano una favola. Recentemente ho comprato un libro di fiabe per bambini per mio figlio di due anni e ora leggo sempre qualche favola prima che vada a dormire. Ho letto che i bambini imparano tante parole nuove e anche la loro immaginazione diventa stimolata.