Finché amore non ci separi di Anna Premoli

Amalia è un avvocato d’assalto nella Grande Mela, anzi, è conosciuta addirittura come “la regina di ghiaccio”. Per la sua freddezza o perché ha un cuore arido come il più desolato dei deserti? Forse non riesce ad amare? Oppure ha semplicemente paura?
Ryan è irlandese, la sua famiglia gestisce un pub a New York City, ha conosciuto Amalia anni addietro, entrambi frequentavano la scuola di legge di Yale.
Un amore sepolto negli anni? Tutt’altro! Un’antipatia nata repentinamente e coltivata sapientemente nel corso del tempo.
Amalia è rimasta nella Grande Mela, Ryan si è trasferito a Chicago. Almeno fino alla promozione: a quel punto dietrofront, si torna nella città che non dorme mai.
Un caso banale, una quisquilia di poche ore.

Però, se l’avvocato dell’altra parte è Amalia, la cosa si può complicare; e parecchio. Inutile dire che lo scontro sarà costellato di scintille, vecchie ruggini che costringeranno il giudice a interrompere varie volte la seduta, anzi, deciderà d’infligger loro una condanna leggera e pesantissima allo stesso tempo: li costringerà a trascorrere molto tempo insieme. Se una banale udienza è finita così, riuscite a immaginare il resto?
Si sbraneranno, come minimo. O magari simpatizzeranno un minimo. O forse…

Anna Premoli, con “Finché amore non ci separi” (Newton Compton, 2014, pp. 284), ci regala una storia colma d’amore e risentimento. Il secondo di questi due sentimenti sembrerà far la parte del leone, almeno all’inizio; poi, però, le cose cambieranno e i due testardi protagonisti capiranno che le incomprensioni si possono abbattere, se l’amore dà una piccola mano.
Un libro per sognare e volare un po’, giusto quel tanto per sentire l’ebbrezza del vento dell’amore per poi tornare con i piedi per terra, e bearsi di quel magico sentimento. E se un libro può far questo, significa che ha colto nel segno.