Fino alla fine
- Autore: Helga Flatland
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2023
L’infausta diagnosi della malattia terminale di una sessantenne norvegese mette in luce i rapporti complessi tra lei, la figlia e la nipote , con risultati sorprendenti e commoventi: questo è Fino alla fine, romanzo intimamente toccante, opera di Helga Flatland, il cui talento viene riconosciuto, diffuso e pubblicato dalla casa editrice Fazi.
Il libro non è, comunque e tristemente incentrato sulla malattia, quanto invece sugli affetti, sui ricordi, sui vissuti e sull’importanza del passato ma anche del “qui ed ora” poiché incerto è il futuro.
Si tratta di un racconto a due voci, quella di Anne, la madre, ex insegnante, ancora attiva, dedita alla famiglia, al marito Gustav da tempo affetto da malattia neurodegenerativa, ora donna colpita da un male che non perdona e quella della figlia Sigrid, medico attento ai tanti pazienti e madre della diciannovenne Mia e del piccolo Viljar.
Mia, la maggiore, crea qualche difficoltà tra Sigrid e il suo compagno Aslak, anche in virtù del fatto che la ragazza è frutto di una relazione giovanile di sua madre con Jens, l’uomo che Mia frequenta e conosce ma che ha delegato ad Aslak il ruolo paterno. Sigrid è turbata dal rapporto tra la figlia ed il vero padre e questo va ad alterare un equilibrio familiare costruito in anni di vita insieme.
Ma il fulcro emotivo di questo romanzo è la relazione tra Anne e Sigrid, lunga storia plasmata dal rapporto madre-figlia e condizionata dalla malattia sempre più grave di Anne.
Il fatto che Sigrid sia un medico è un altro aspetto affascinante della storia. Essere più consapevole dell’iter della malattia di sua madre e delle pesanti cure cui sarà sottoposta sembra solo aumentare il senso d’incapacità e d’inadeguatezza di Sigrid. Allo stesso tempo, però, quasi a riassumere una vita intera, porta in superficie ricordi dell’ infanzia, quando l’attenzione di sua madre era rivolta a suo padre già malato e non a lei. Ecco i racconti dei compleanni dimenticati, dei pranzi al sacco impreparati e delle uniformi scolastiche non curate che hanno lasciato in Sigrid un sentimento di abbandono, o addirittura di tradimento, che dura da troppo e che lei racconta al compagno Aslak.
- Non ero ribelle – ho detto io. Per essere ribelli, bisogna avere qualcuno a cui valga la pena di opporsi.
Lui ha fatto una faccia rassegnata, la stessa espressione che gli viene ogni volta che dico qualcosa di negativo su mia madre.
- Lo sai che si è dimenticata praticamente di tutti i miei compleanni? - gli ho detto. Se non tutti ne ha dimenticato almeno cinque…
Aslak ha interrotto il nostro dialogo non appena siamo entrati in casa di mia madre. Le è molto affezionato. Le varie volte in cui gli ho spiegato che quando mio padre si è ammalato lei si è chiusa in se stessa – e in lui – Aslak mi ha ascoltata sforzandosi di capire ma è incapace di comprendere quanto siano gravi queste cose.
Il fatto di essersi sentita incompresa è forse il motivo per cui Sigrid investe così tanto del suo tempo professionale in una delle sue pazienti, una giovane donna problematica di nome Frida.
Ma la malattia di Anne è, per lei e per tutti, compresa Sigrid, un fulmine a ciel sereno.
Sono in malattia. Per la prima volta in vita mia, sono in malattia a causa della mia salute, non per quella di Gustav.
Anne ha ricevuto la notizia peggiore di sempre. Ora che vive da sola, ha paura della strada da percorrere , non è più la donna temeraria vissuta a contatto con la natura e ai ritmi della stessa.
Sigrid è assolutamente impreparata a questa notizia traumatica. Come medico di famiglia si occupa della malattia tutti i giorni della settimana, ma ora tocca a sua madre e non è pronta per le tempeste emotive che la attendono. Ripensa alla loro relazione e non riesce a dare un senso al ruolo che ora ci si aspetta da lei. Prima si sentiva in diritto di criticare, di protestare ma ora il destino ha cambiato le carte in tavola e lei poco a poco inizia a ricoprire un ruolo protettivo nei confronti di Anne.
Posto minore, ma non marginale, hanno altri personaggi tra cui Magnus, l’altro figlio di Anne, quello che non aveva mai condiviso il proprio cuore con quello di una compagna ma che mostra affetto e tenerezza innanzitutto verso la madre, ma anche verso Sigrid e la di lei famiglia.
Ecco che, dopo alcuni mesi di sofferenze per la chemioterapia, di paure espresse da Anne riguardo al dolore e alla morte, si palesa l’immagine di una vacanza in Francia. Anne prima è a Parigi, poi viene raggiunta dall’intera famiglia a Nizza.
Ritrovarsi in luoghi diversi di cui poco si conosce non rende più facili i rapporti di famiglia. Ma questo piccolo viaggio, non sempre facile, è quasi un breve traslato di una vita trascorsa insieme quando, a volte, ci si capisce, a volte, non si va d’accordo.
E poi ecco il finale. Semplice, eppure così intenso. Le scene ed i capitoli si fanno più brevi ma ricchi di significato ed emozione.
Esplorare il coraggio in tutte le sue forme - coraggio nelle relazioni, coraggio di dichiarare le proprie paure, coraggio di lasciar andare tutto ciò cui si era legati - questo è ciò che ci racconta Helga Flatland in Fino alla fine che risulta una narrazione molto ben scritta, una storia sorprendentemente umana in cui la malattia si fa cura e guarigione di antiche ferite.
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