Fino in fondo
- Autore: Louise Doughty
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Bollati Boringhieri
- Anno di pubblicazione: 2014
“Apple tree yard” è il titolo originale dell’ultimo libro della celebre – ancora non troppo presso il pubblico italiano – scrittrice inglese Louise Doughty che in questo romanzo (che va letto tutto di seguito, provate ad abbandonarlo!) ci racconta la vicenda dai risvolti drammatici nella quale precipita la protagonista, Yvonne Carmichael, una scienziata londinese, genetista, moglie di Guy, anche lui noto accademico, madre di due figli adulti, affermatissima nel suo lavoro, chiamata a presiedere commissioni di esami universitari, di casa nei palazzi del potere della City.
Fino in fondo (Bollati Boringhieri, 2014) inizia con un prologo che ci immette nel Tribunale Penale di Londra, l’Old Bailey, dove si sta celebrando il processo che vede imputata la stessa Yvonne per un delitto efferato ai danni di un uomo: ma nel momento cruciale la narrazione si interrompe e ci riporta all’inizio della storia, narrata in prima persona dalla cinquantenne protagonista, che nel prosieguo delle pagine avvincenti del libro ci racconta tutta la sua vita, il rapporto con suo marito, con la famiglia d’origine, con i suoi due figli, Adam e Carrie, con i suoi colleghi di lavoro. In realtà quello che ha cambiato la vita di Yvonne è un incontro casuale con un uomo all’interno del Palazzo di Westminster, un funzionario elegante, attraente, dal quale la donna si sente sedotta, e non esita a seguirlo nei meandri del grande palazzo.
In una cappella deserta i due consumano un rapporto sessuale selvaggio ed estremamente coinvolgente che sconvolge del tutto l’idea che Yvonne, moglie esemplare ed irreprensibile, aveva avuto di sé fino a quel momento: comincia per lei una vita di menzogne, attratta in modo che diremmo fatale dal misterioso amante di cui non sapremo neppure il nome fino al processo. I loro incontri sono furtivi e segretissimi, il sesso consumato in luoghi improbabili, anche se lui ci tiene, forse è un agente segreto, al più totale anonimato; Yvonne affida ad una cartella criptata nel suo pc le lettere d’amore che non invierà mai al suo amante, ad un cellulare segreto le chiamate clandestine al suo numero… Poi, una sera, mentre il marito è fuori città per un congresso, Yvonne accetta l’invito ad una festa universitaria non prima di aver incontrato frettolosamente il misterioso Mr. X; alla festa, dove tutti bevono smodatamente, in mezzo ai tanti colleghi Yvonne incontra George, che la costringe a seguirlo nel suo ufficio dove la violenta in modo feroce. Il seguito della storia va letto nelle pagine drammatiche che si susseguono.
La psicologia di una donna normale che si trova a vivere una storia più grande di lei è descritta in modo mirabile dall’autrice; la ricostruzione minuziosa dei fatti, il processo nel tribunale di Londra, con gli avvocati ed i giudici in parrucca, le lungaggini procedurali, il gran numero di personaggi coinvolti (medici, psicologi, poliziotti, assistenti), le lunghe ore nelle celle opprimenti della prigione, l’incredulità della stessa protagonista rispetto a quello che le sta succedendo durante il processo, creano una suspense adrenalinica nel lettore, che si trova a parteggiare ora per uno, ora per l’altra dei protagonisti.
Lo stupro, la violenza sulle donne, il delitto compiuto in un momento di mancanza di coscienza, l’amore, la carriera, l’ambizione: sono tanti i temi che la scrittrice affronta raccontando un pezzo di società inglese contemporanea dove non sembrano esserci sconti per nessuno. Yvonne scoprirà con amarezza di essere stata tradita: una volta in più le donne pagano prezzi altissimi per l’errore di una sola volta, mentre stallking e violenza sessuale possono passare quasi inosservati, tanto sono difficili da dimostrare da parte delle vittime anche in una città, Londra, in un paese, la Gran Bretagna, patria della democrazia.
Fino in fondo
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