Flora
- Autore: Alessandro Robecchi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2021
I personaggi che compaiono in Flora (Sellerio, 2021), il nuovo e atteso romanzo di Alessandro Robecchi, li conosciamo già: Carlo Monterossi, il creatore di un format televisivo di successo strepitoso, ora ritiratosi dalla grande azienda che gli ha dato fama e soldi, la sua amica Bianca Ballesi, producer della stessa azienda di cui conosce ogni meandro, e i due investigatori privati Oscar Falcone e Agatina Cirrielli, ex poliziotta.
Il libro si apre con qualcosa di sensazionale: Flora De Pisis, l’icona del programma Crazy Love, una celebrità che ha fatto la ricchezza del proprietario della tv commerciale grazie alla creatività del pentito Monterossi, è stata rapita. Due persone l’hanno prelevata mentre rientrava nel suo appartamento e di lei si è persa ogni traccia. Nessuno deve sapere di questo gesto assurdo, anche perché la stessa Flora manderà un video nel quale chiede che siano rispettate le richieste dei suoi rapitori: il 24 luglio prossimo, alle 21, nell’orario di massimo ascolto, a reti unificate, Flora parlerà per un’ora senza che nulla e nessuno possano fermarla. Ovviamente il contenuto della diretta è un segreto a cui nessuno potrà accedere. Presto la notizia del rapimento della diva/madonna/ beniamina del pubblico nazional-popolare viene resa nota dagli stessi rapitori, diventa un problema di stato, proprio perché la libertà di dire qualunque cosa senza censura e senza rete non è concepibile dall’azienda e tanto meno dalla politica.
Non è possibile raccontare quasi nulla di più della trama di questo libro veramente originale di Robecchi, molto diverso dai precedenti, molto centrato sul tema della libertà dell’espressione artistica, su quello delicato della cultura in televisione, sul controllo della scelta dei materiali che vengono proposti dal sistema mediatico, sulla falsità di quanto viene costruito con abilità da parte di autori e conduttori cinici fino alla manipolazione dei sentimenti più sacri.
Alessandro Robecchi costruisce un’alternativa alla tv nazional popolare che ha ridotto il pubblico a voyeurs curiosi delle sensibilità più intime delle persone coinvolte, proponendo in un capannone dismesso della più degradata periferia milanese una struttura comunicativa altamente tecnologica dove una coppia di personaggi apparentemente comuni hanno escogitato una piano raffinato, lungamente discusso e saggiato nel quale la vistosa e viziata star Flora possa provare a interpretare una parte vera, sincera, nella quale immergere la sua personalità depurata da anni di finzione, di sentimenti costruiti a tavolino, a uso di un pubblico abituato a essere adorato e preso in giro. Bravo davvero Alessandro Robecchi a costruire una trama complicata nei pochi giorni roventi di una Milano straniata, nella quale però alla fine tutto si tiene. Ho avuto nostalgia dei due poliziotti a cui ero affezionata, Ghezzi e Carella, ma in compenso compare Katrina, la cuoca moldava che rende facile la vita al signor Carlo Monterossi, cucinando prelibatezze: lui che però in questo libro rimane appartato, deve fare i veri conti con i programmi che ha costruito, con gli errori che ha fatto, con una verità che per un’ora tiene incollati milioni di telespettatori, politici e forze dell’ordine, giornalisti e intellettuali, casalinghe inquiete e pensionati annoiati: si può fare un grande spettacolo di verità raccontando un grande poeta francese surrealista, Robert Desnos, patriota resistente, tristemente dimenticato, capace di attirare, interessare, commuovere molto più delle insulse storie lacrimevoli presentate ogni giorno da un sistema falso e ipocrita. Forse poi tutto tornerà come prima, ma per Monterossi è una grande prova a cui non sa sottrarsi. Aspettiamo il prossimo Robecchi e il prossimo Monterossi, dunque, con curiosità.
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