Foliage. Vagabondare in autunno
- Autore: Duccio Demetrio
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Raffaello Cortina Editore
- Anno di pubblicazione: 2018
Autunno è uno sguardo ulteriore sulla vita. È un passaggio di tempo meta-significante. Assunto come simbolo di ambiti aggiuntivi a quelli stagionali, l’affastellato dei rimandi possibili non finisce più. Sarebbe quindi da oltre-passare, l’esclusiva connotazione dell’autunno come ineludibile preludio alla vecchiezza, come dimesso anticipo di crepuscolo.
Osservato da ottiche più sottili, le metafore autunnali possono prestarsi a spunti sfaccettati (pretesto di mutamento, occasione contemplativa, piacere dell’attesa, sereno rapportarsi con il tempo che passa).
Per approdare a queste e altre visioni dell’autunno, può risultare utile, per esempio:
- riconsiderare lo stereotipo dello staccarsi delle foglie dai rami;
- lasciarsi andare alla soffice apologia che Duccio Demetrio fa della "quinta stagione" nel suo saggio intitolato “Foliage. Vagabondare in autunno” (Raffaello Cortina Editore, 2018). Un errare per pensieri e immagini autunnali che rimanda ad auree meridiane senza assecondarne troppo la malinconia.
A proposito di foglie-emblema di paesaggistica d’autunno, fate caso a come la prosa di Duccio Demetrio, muovendo giocoforza dall’accenno scientifico, declivi dolcemente verso il favolistico, il suggestivo letterario (pag. 88):
Differenti resoconti del foliage ci offre la scienza, deprimendo i nostri afflati lirici, accendendone però altri (…) l’albero deve liberarsi dalle foglie prima di andare in ‘letargo’ invernale perchè una volta sopito non può reagire (…) Inoltre il lasciare cadere le foglie dipenderebbe – e qui la poesia e il fiabesco tornano a salvarci – dal carattere dell’albero. C’è il pauroso che se ne libera prima degli altri; il temerario che lascia le foglie sui rami finchè gli è possibile ‘e ogni giorno dorato di ottobre è un guadagno: mette da parte il raccolto a palate, mentre il pauroso vicino a lui sogna la primavera successiva’. Invece i prudenti, in primavera, ‘aspettano ancora un po’ prima di far fiorire timidamente le prime gemme, mentre gli spavaldi sfruttano già i primi caldi di aprile per dare il via alla nuova stagione.
Tutto Foliage è così. Un divagare al rallenty intorno al tema principale della stagione-sospesa per antonomasia (sospesa all’estate e all’inverno come alla vita e alla morte, ma anche stagione-ponte per ri-cominciamenti interiori), resa immaginifica da pagine e pagine di intersecazioni poetiche, filosofiche, pittoriche: pagine dai colori tenui/accesi da parole (aforismi, scritture, poesie), e dipinti (Monet, Van Gogh, Gauguin, Schiele), passaggi di un diario intimo e trasversale.
(“Sfogliare: esiste forse un’immagine più appropriata per un libro dedicato all’autunno?”)
Un racconto vergato sotto l’egida pacificata (quasi sapienziale) di un terzo occhio capace di cogliere il sinolo esistente fra apparente e reale, fra il baluginare interiore delle reverie e il vivido fiammeggiare dell’autunno che le sollecita. Le parole di Friedrich Nietzsche restituite in esergo a questo libro, riassumono più di ogni altra aggettivazione il senso frastagliato, archetipico della stagione, e anche di Foliage:
L’autunno non è solamente una stagione, è uno stato d’animo.
Ebbene: di questo stato d’animo, con assoluto nitore ontologico, Duccio Demetrio affresca le più disparate coniugazioni. Un libro fuori dall’ovvio, ideale per meditare, più ancora che pensare.
Foliage. Vagabondare in autunno
Amazon.it: 17,10 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Foliage. Vagabondare in autunno
Lascia il tuo commento