Fu sera e fu mattina di Ken Follett

Fu sera e fu mattina (Mondadori 2020, titolo originale The Evening and the Morning, traduzione di Annamaria Raffo) è il prequel del bestseller I pilastri della terra (The Pillars of the Earth), pubblicato nel 1989 dallo scrittore britannico Ken Follett, nato a Cardiff il 5 giugno 1949, dal quale è stata tratta una miniserie televisiva nel 2010 prodotta da Ridley e Tony Scott.

Iniziata con I pilastri della terra, romanzo storico che racconta la costruzione di una cattedrale a Kingsbridge (località immaginaria nel Wiltshire in Inghilterra), la saga di Kingsbridge, amata da milioni di lettori al mondo e che si snoda dal XII fino al XVI Secolo, prosegue con Mondo senza fine (World Without End, (2007) e La colonna di fuoco (A Column of Fire, 2017). I romanzi di Ken Follett sono tutti editi da Mondadori.

“Edgar si rese conto che era difficile restare svegli tutta la notte, persino in quella più importante della tua vita”.

Giugno 997. Combe, costa sudoccidentale dell’Inghilterra. All’interno della casa in cui viveva con la madre, il padre costruttore di barche e i fratelli, il giovane aveva raccolto in silenzio il mantello, le scarpe e la cintura a cui era attaccato il fodero con il pugnale ed era uscito fuori all’aperto. Mentre Edgar si metteva scarpe e cintura, aveva dato un’occhiata al cantiere, dove c’era solo una barca in costruzione, una piccola imbarcazione a remi adatta a risalire il fiume. Ma nel cantiere c’era anche un’imbarcazione finita, che Edgar considerava sua, perché l’aveva realizzata lui secondo un suo progetto originale basato su una nave vichinga. Il ragazzo sapeva di avere talento, di essere più bravo dei suoi due fratelli nel costruire imbarcazioni, il suo era un vero e proprio istinto. Edgar aveva slegato la barca e l’aveva spinta giù per la spiaggia, verso l’acqua. Il giovane aveva dato un’occhiata verso casa sua domandandosi se avrebbe mai rivisto la sua abitazione, era l’unica casa che avesse mai conosciuto e ora stava per lasciarla per sempre.

Il suo cuore cantava, perché stava per ricongiungersi con la sua amata Sungifu, detta Sunni, ragazza meravigliosa, sposata con il crudele Cyneric. Ecco perché i ragazzi avevano deciso di fuggire insieme, ma Edgar aveva notato all’improvviso una nave vichinga con una testa di drago sulla punta della prua ricurva. Ecco apparire una seconda e una terza nave, tutto era perduto. I vichinghi, tristemente noti per le loro incursioni nel Sud dell’Inghilterra, in quell’alba di un giorno di inizio estate avevano deciso di prendere di mira Combe, rubando, stuprando, uccidendo, attaccando sulla costa e sul corso dei fiumi, mettendo a ferro e a fuoco le città, razziando tutto quello che riuscivano a trasportare e sterminando quelli che incontravano sul loro cammino tranne le donne e gli uomini giovani che catturavano per rivenderli come schiavi:

“Su Combe stava per scatenarsi l’inferno”.

Ancora una volta Follett, uno degli scrittori di maggior successo al mondo, che ha all’attivo trentadue romanzi pubblicati e centosettanta milioni di copie vendute, conduce il lettore attraverso un epico viaggio pieno di colpi di scena e avventure, affollato di personaggi coraggiosi, appassionati, fieri come la giovane contessa Ragna, idealisti come Aldred monaco colto e utopista, e ambiziosi. Scritto in memoria del figlio Emanuele, morto prematuramente, anche in questo volume, che subito ha scalato la classifica dei libri più venduti nel nostro Paese, si capisce perfettamente come l’autore si schieri dalla parte di quei “perdenti vincenti”, i quali da che mondo è mondo lottano per un mondo più giusto.

“Ragna credeva nel rispetto della legge. Poteva essere crudele, ma era sempre meglio della mancanza di regole”: