Furore
- Autore: John Steinbeck
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Bompiani
Furore di John Steinbeck, scrittore americano Premio Nobel per la letteratura nel 1962, descrive in maniera toccante la crisi americana degli anni Trenta, periodo in cui alcuni contadini e fittavoli dello stato dell’Oklahoma e di altri stati del Sud furono privati delle proprie terre e quindi costretti ad emigrare in California.
In quel periodo, già flagellato da una profonda crisi economica a cui il New Deal di Roosvelt tentò di dar rimedio, le tempeste di sabbia iniziarono a devastare gli appezzamenti di terra che davano sostentamento ai contadini degli Stati meridionali. Quest’ultimi, sfrattati dalla banche che possedevano le terre, furono costretti ad emigrare verso l’Ovest in cerca di lavoro.
Steinbeck racconta con realistica amarezza la realtà patita dai contadini e dipinge senza biechi sentimentalismi la vita di quella gente che, abbandonando le proprie case, inizia un lungo viaggio alla ricerca della Terra Promessa, la California.
Le misere condizioni di vita delle classi subalterne sono descritte nel romanzo attraverso le vicissitudini della famiglia Joad, che viene spossessata della terra e quindi costretta ad emigrare.
Ogni tappa da raggiungere si rivela per i Joad un’Odissea da vivere con estrema fatica. Nonostante questo, una figura femminile, la Signora Joad, diventa la vera anima della famiglia, l’asse portante, colei che riesce a spronare gli altri dal disagio e dallo sconforto.
La letteratura di valore narra situazioni che nel corso dei secoli si ripetono, descrive l’Eterno Ritorno. Gli elementi metastorici messi in luce dal libro di Steinbeck riguardano la natura umana, che troppe volte si rivela feroce con i più deboli, considerandoli non come persone, ma come strumenti.
Non appena arrivano in California, i Joad si ritrovano, come molti di loro, ad essere emarginati dalla popolazione locale e sfruttati senza pietà dai proprietari terrieri che, facilitati dal gran numero di disoccupati a disposizione, utilizzano ogni pretesto per abbassare le già misere paghe.
Ma, avverte Steinbeck, chi si approfitta dei deboli stia attento, perché la fame si trasforma in "Furore" e quest’ultimo può, con poche azioni, sovvertire lo stato di fatto:
"Le grandi società non sanno che la linea di demarcazione tra fame e furore è sottile come un capello. E il denaro che potrebbe andare in salari va in gas, in esplosivi, in fucili, in spie, in polizie e in liste nere. Sulle strade la gente formicola in cerca di pane e lavoro, e in seno ad essa serpeggia il furore, e serpeggia."
Il viaggio dei Joad, che ricalca il biblico viaggio degli Ebrei verso la Terra Promessa o forse la Passione di Cristo, rappresenta il faticoso viaggio della vita, a cui nessuno, neanche chi si crede forte e protetto, può mai sottrarsi.
Furore
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