Gente
- Autore: Alan Bennett
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2015
Alan Bennett, per chi non lo conoscesse, è uno scrittore, sceneggiatore e drammaturgo inglese. Nato nel quartiere operario di Leeds, figlio di un macellaio, dopo gli studi secondari ha vinto una borsa di studio ad Oxford dove si è laureato in Storia. Per diversi anni ha lavorato come ricercatore e docente di storia medievale, fin quando ha abbandonato il mondo accademico per dedicarsi al teatro. Nell’Ottobre del 2008, Bennett ha donato gratuitamente tutto il suo archivio, manoscritti, diari e libri alla Bodleian Library, un gesto di ringraziamento nei confronti del sistema sociale inglese che gli aveva dato l’occasione di studiare: infatti non sarebbe stato possibile date le sue umili origini.
Intellettuale impertinente, ricco di humour, very british, Alan Bennett non si smentisce mai e il suo nuovo romanzo Gente (Adelphi, 2015) è una vera e propria delizia. Una commedia teatrale graffiante ed esilarante andata in scena al National Theatre di Londra nel 2012. Un autore brillante amato da tutti, e a ragione: non c’è stato un solo periodo della storia degli ultimi decenni, in Inghilterra, che non sia stato evidenziato dalla sua sagacia e dai suoi scritti irriverenti, come ad esempio La cerimonia del massaggio,Una visita guidata , La sovrana lettrice.
“Alcuni miei lavori scaturiscono da un fastidio, un’irritazione, un dilemma che non so risolvere o un’emozione che non so inquadrare. Gente è nato da un senso di disagio …”
Alan Bennett spiega con queste parole, nell’introduzione, il perché del libro: visitando una dimora del National Trust (ente che conserva e protegge l’eredità storica dell’Inghilterra) si sentì obbligato, come visitatore, ad esserne entusiasta mentre ne era rimasto deluso. Qualsiasi luogo ha un prezzo, scrive Bennett, anche l’ambiente più inappropriato. Le protagoniste della storia sono due vispe e stravaganti signore inglesi, Dorothy e June, e la loro sorellastra Iris (frutto della relazione del padre, Lord Stacpoole, con la cameriera che lavorava nella grande tenuta). La dimora di famiglia, in Huddersfield, una costruzione storica con alcuni secoli sulle spalle e con un ampio parco requisito dopo la guerra e trasformato in una miniera di carbone a cielo aperto, necessita di lavori di manutenzione perché ormai cadente. Soldi non ce ne sono, neanche per le tasse di successione e June, da sempre ambiziosa e da poco nominata arcidiacono, pensa di donare la dimora al National Trust. Dorothy, in gioventù un’affascinante indossatrice da tutti chiamata Diva, non è affatto d’accordo. Vuole continuare a vivere nella loro casa fino alla sua morte e non vorrebbe mai vedere le stanze e i saloni invasi da turisti. In pelliccia e ciabatte discorre lungamente con la sorella: non vuole rinunciare alla nobiltà, vuole continuare a sfogliare i vecchi giornali conservati su in soffitta e ad osservare quei vecchi armadi con dozzine di vasi da notte nella sala biliardo che custodiscono le antiche urine di Shaw, Hardy, Chamberlain. All’epoca, il bagno era troppo distante dalla sala da gioco e, per non distrarsi, i giocatori erano convenuti a quel piccolo ingegno. Una residenza unica e ricca di storia è l’antica dimora, alla quale non avrebbe mai rinunciato. A questo punto irrompe sulla scena una vecchia fiamma di Dorothy, Theodore, ora manager di una piccola compagnia di attori di cinema. La location per il loro film è saltata e propone a Dorothy di affittare i saloni e le stanze da letto della vecchia residenza. La somma che guadagnerebbe è rilevante, perché il film da girare sarà un porno.
Nessun problema, l’importante è guadagnarci … non mi scandalizzo, sono una nobildonna, è il ceto medio che è bacchettone
sarà la risposta dell’arzilla Dorothy.
Gente è una commedia esilarante, ironica e a tratti spietata, con un finale tutto da scoprire. Immancabile è l’humor anglosassone ora di Dorothy, ora di June. Come quando Dorothy chiede a June – tu credi in Dio? e lei senza batter ciglio risponde – Siamo la Chiesa d’Inghilterra, non è richiesto. Una piacevole ed entusiasmante lettura per ammirare ancora una volta l’intelligenza, il fine umorismo e il coraggio di uno scrittore, oggi ottantunenne, davvero unico.
Gente
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