Gerusalemme di Gonçalo M. Tavares

Un romanzo molto ben fatto, bello, coinvolgente, originale, particolare. Sono tutti attributi che aiutano certamente a descrivere questo libro del portoghese Gonçalo M. Tavares, l’autore de Il signor Valéry. Come dice lo Os meus livros è anche difficile tener conto degli aggettivi, tutti con un’accezione positiva, che la critica ha dedicato a quest’opera e man mano che la lettura continua si comincia a percepirne il motivo e a essere d’accordo con la maggior parte di questi, se non con tutti.

Di sicuro una struttura particolare, dove la sequenza temporale lascia il passo a quella logica. Il tempo e lo spazio sono infatti in qualche modo confinati a un piano secondario, anche se offrono gli appigli necessari per potersi muovere e avere un quadro di insieme coerente e consistente. Lo spazio è rappresentato principalmente da un manicomio, il Georg Rosenberg, e da una chiesa anche se non ci sono riferimenti più precisi. Manicomio e chiesa potrebbero essere nella stessa città o in città differenti come la città stessa potrebbe trovarsi in qualsiasi luogo. Il tempo è sostanzialmente quello in cui il tutto sembra convergere, ossia la mattina presto del 29 maggio, ma anche qui l’anno non è specificato.

Quello che conta è lo sviluppo logico della vicenda di:

• Mylia, che dopo aver sposato un eminente psichiatra, Theodor Busbek, entra in un manicomio per uscirne “teoricamente” curata;
• il marito, che non riuscendo a curare la moglie, si dedica allo sviluppo di una teoria della Storia che si fonda sull’analisi dell’orrore e del massacro “gratuito”, dividendo i popoli che prendono parte a questa storia in “popolo emittente di sofferenza” e “popolo recettore di sofferenza”, giungendo a una sorprendente e impopolare conclusione;
• Ernst, lo schizofrenico di cui Mylia si innamora mentre soggiorna nella casa di cura;
• Georg Rosenberg, che proprio come Gerusalemme resta indelebile nella mente di chi ci sta dentro non permettendo alla “mano destra di seccarsi”.

Una lettura mai banale, una narrazione ben articolata, una storia importante per un libro decisamente da leggere, che ha fatto vincere a Gonçalo M. Tavares nel 2004 il premio Ler/Millenuim BCP.