Giardini e strade. Diario 1939-1940. In marcia verso Parigi
- Autore: Ernst Jünger
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
Il diario presenta le annotazioni di Ernst Jünger dal 3 aprile 1939 al 24 luglio 1940. Nella prima parte lo scrittore, già autore di Nelle tempeste d’acciaio, dedicato all’esperienza nella Grande Guerra, ci narra della sua vita nella quiete di Kirckhorst; le giornate si dividono tra la cura delle piante del giardino e dell’orto, la lettura, la prosecuzione della scrittura del romanzo Sulle Scogliere di Marmo e la frequentazione dei propri cari e amici. Ecco un passo che offre un’idea della sua quotidianità:
"Nel pomeriggio, vangate le aiuole. Seminati i ravanelli e il cerfoglio. Lettura: Thornton Wilder, Il Ponte di San Louis Rey".
È un intellettuale eclettico, acuto, animato da un grande senso dell’osservazione di persone e cose. Anche la vita degli insetti e il mondo delle stelle lo appassionano.
L’autore conserva lo stesso spirito di attento osservatore anche sul fronte francese dove si guadagna una Croce di Ferro. Nei bunker, nelle postazioni, nelle case dei civili requisite o abbandonate dai proprietari, Ernst durante le pause legge Esiodo, la Bibbia, Melville. Ha sempre una certa distaccata compostezza, anche di fronte ai paesi colpiti dai bombardamenti e alle strade ingombre di materiale lasciato dai fuggiaschi, ma ama la cultura e la lingua del Paese che sta cedendo all’urto delle armate tedesche. Si intrattiene a lungo con i civili da cui riceve volentieri lezioni di francese. In un’abitazione scova un libro di Maupassant che legge in lingua originale notandone le peculiarità linguistiche. A Laon fa fare l’inventario di un museo e compie altre piacevoli scoperte in una biblioteca:
“Da un altro fascicolo ho sfilato uno scritto di Alessandro I, e anche pagine di Eugène de Beauharnais e Antommarchi, il medico personale di Napoleone. Con la sensazione di aver varcato un antro di Sesamo, ho lasciato quel luogo e me ne sono tornato al quartiere”.
Ha modo di passare in zone in cui era stato nella Prima Guerra Mondiale e di incontrare, in un clima di grande rispetto, dei francesi che all’epoca combatterono contro di lui nel suo stesso settore. Le bellezze artistiche e paesaggistiche vengono descritte in passi molto ricchi di dettagli, senza che l’orrore della guerra le offuschi. Giunge la notizia dell’armistizio.
Giardini e strade di Junger si chiude con parole di attenzione verso le vittime indifese dei conflitti, ossia i civili:
“A Wadgassen abbiamo trovato i primi abitanti tornati a sistemarsi nelle loro case e nei loro giardini. Che tutti possano tornare così nella propria terra".
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