E’ arrivata la nostra festa cari amici, la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, proclamata dall’UNESCO, che si festeggia ogni anno il 23 aprile per tre motivi legati al mondo della cultura.
Come festeggiare la giornata del libro? Le iniziative organizzate in tutta Italia, e non solo, visto che si tratta di una giornata su scala mondiale, sono numerose (vi ricordate #ioleggoperché?). Quello che vi consigliamo noi è, ovviamente, leggere.
Prenderci del tempo per noi in compagnia dei nostri romanzi preferiti è il modo migliore per celebrare l’importanza della lettura. Ecco 5 consigli.
- "E così vorresti fare lo scrittore?"di Charles Bukowski. Tra i geni della letteratura mondiale, Bukowski offre una lettura frizzante con il consueto stile ironico e provocatorio: se non c’è un impulso folle che esplode dentro te, che ti brucia dentro come il sole, che parte da mente, cuore, bocca, viscere, allora... lascia perdere!
- "I cento libri che rendono più ricca la nostra vita" di Piero Dorfles. In questo saggio saremo protagonisti di una vera e propria cavalcata letteraria tra i 100 capolavori della storia della letteratura, quelli da leggere almeno una volta nella vita: da "1984" di George Orwell a "Se questo è un uomo" di Primo Levi, da "Moby Dick" di Herman Melville a "Siddharta" di Herman Hesse.
- "Lo scaffale infinito. Storie di uomini pazzi per i libri" di Andrea Kerbaker. Una storia che attraversa oltre sei secoli, tra collezionisti, volumi e biblioteche di tutto il mondo. Tra i personaggi che incontreremo in questo viaggio: Francesco Petrarca, con la sua straordinaria collezione di manoscritti e l’amore smisurato per Virgilio, Hernando Colon, figlio illegittimo di Cristoforo Colombo, Federigo Borromeo e Mazarino, Umberto Eco, emblema di eclettismo ed esempio concreto dell’utopica "biblioteca universale" di cui favoleggiava Borges.
- "Breve storia del libro (a modo mio)" di Andrea Kerbaker. Un altro viaggio tra personaggi bizzarri: George Bernard Shaw che rimprovera Alfred Nobel: "Si può perdonargli l’invenzione della dinamite, ma soltanto un diavolo travestito da uomo avrebbe potuto inventarsi il premio Nobel", Beckett che non va a ritirare il riconoscimento, Gutenberg che inventa la stampa a caratteri mobili e muore dimenticato da tutti, c’è Albert Camus che muore in macchina con il suo editore, c’è Quasimodo che litiga con Montale, che se la prende con Ungaretti, "la iena egiziana", c’è Molière, Shakespeare, ma anche Machiavelli...
- "Libro" di Gian Arturo Ferrari:
"Dobbiamo molto al libro. La vita intellettuale degli uomini ha avuto nel libro il suo utensile più versatile e insieme il suo emblema più glorioso. La vita emotiva, interiore, degli uomini ha trovato nei libri quella comprensione, quel colloquio, quell’intima rispondenza a sé che non sempre gli altri uomini sono stati in grado di offrire. Un simile riconoscimento che confina con la riconoscenza non ci autorizza però né a perseverare nelle illusioni né ad avvolgere noi stessi e il libro in una nebbiosa retorica. Al contrario, possiamo usarlo - lui, il libro - per fare quello che gli è sempre riuscito meglio. E cioè indagare, ricercare, discernere e, alla fine, capire, conoscere. E preservare, salvare. Questo, infatti, è stato il suo ufficio, la sua fortuna e la sua gloria".
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Giornata del libro 2015: 5 romanzi da leggere il 23 aprile per celebrare la lettura
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