Giorni contati di Maria Masella

Antonio Mariani è la quintessenza delle parole ordine e sicurezza. Ma senza esagerare, perché la libertà dei cittadini va salvaguardata. Ecco un altro romanzo sul commissario Mariani dal titolo Giorni contati di Maria Masella (Fratelli Frilli editori, 2012).

Un romanzo denso e compatto che non lascia spiragli di vita quotidiana. Di Mariani sappiamo solo che è divorziato da Francesca e che può vedere la figlia Manu solo alcuni giorni al mese, mentre Ludo, l’altra figlia che ora ha quattro anni, non può vederla per motivi legali, pur essendone il padre legittimo. Manu ha otto anni e da pochi giorni non parla altro che di Matteo, il fidanzatino.
Il commissario vive in un bilocale ed è un padre single. Ma in questo romanzo Masella scrive poco della parte privata dell’uomo, perché prima delle feste natalizie viene uccisa una donna, trovata in un parcheggio a più piani. Sulla fronte c’è scritto un due e un cartoncino, di quelli che scandiscono i giorni natalizi e dove sotto ogni casella c’è una caramella o un cioccolatino. Il classico calendario dell’Avvento per i bambini. Mariani, inizia a indagare insieme a Iachino, che gli ricorda sé stesso da giovane per la stessa ambizione e la stessa voglia di vivere, e il nuovo acquisto Bareto, goloso di dolci, gelati, del mangiar bene, ma sveglio e efficiente.

La donna si chiamava Pia Moresco, era giovane ma da quando era divorziata era cambiata, decisamentenon era più lei. Amava ancora il marito, che ormai viveva negli Stati Uniti, con moglie nuova e figli. Tra le medicine aveva molte scatole di tranquillanti, non dormiva bene, e tanti flaconi di antidepressivi. Più che vivere sopravviveva, con l’idea fissa che il marito tornasse da lei. Il team composto da Mariani, Iachino e Bareto pensano ad un serial killer che si sbizzarrisce prima del Natale, d’altronde dicembre è anche il mese in cui ci sono più omicidi e suicidi. Che si tratti o no di un serial killer noi non lo possiamo sapere.
Ma tornando all’inizio, a Pia Moresco, il commissario dà una occhiata a quello vede nell’appartamento: un letto singolo, un bagno spazioso con idromassaggio e in cucina un enorme forno a microonde. Una single cui non mancava nulla, ma certo non una dimora borghese. Una casa come tutti, a essere sinceri. Mentre il fratello a Chiavar, abitava in una villa con tanti domestici maschi, che restavano poco tempo perché il padrone, oltre a pulizie e vitto e alloggio, voleva altro di più "intimo". Il fratello sbriga subito il suo pensiero. La sorella era una sciocca e la frequentava pochissimo, si era sposato un fallito che alla fine l’ha pure lasciata.

Le cose non sono proprio così e non posso dire altro, ma vi esorto a leggere Maria Masella, se non altro per il suo italiano perfetto e le sue trame mai banali.