Giorni di zucchero fragole e neve
- Autore: Sarah Addison Allen
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sonzogno
- Anno di pubblicazione: 2011
Non è facile avere ventisette anni e vivere con una madre anziana, ancora molto bella e dai modi dittatoriali. Josey, capelli neri e ricci, carnagione chiara, un debole per le torte al caramello e per i romanzi rosa che deve nascondere nel guardaroba, abita a Bald Slope, tra le montagne, in una casa bellissima diventata negli anni la sua prigione. La madre l’ha sempre considerata una bambina cattiva e ancora adesso non le permette di truccarsi, di uscire, di avere una vita sociale. Un giorno, nello stanzino segreto dei dolci, compare una donna misteriosa, vestita in modo sgargiante ed eccessivamente truccata. Chi è l’intrusa? Perché non vuole farsi vedere da nessuno? E perché invita Josey a trasgredire le regole, incoraggiandola a buttarsi in una storia d’amore che le sembra impossibile? Josey lo capirà soltanto alla fine, quando avrà imparato a uscire dal guscio e a vivere le esperienze che si è sempre negata, scoprendo che la realtà non è mai come appare.
Il tono della storia fa pensare al film Il favoloso mondo di Amélie, mentre il modo di scrivere di Sarah Addison Allen ricorda quello di Joanne Harris, l’autrice di Chocolat, con cui condivide la commistione di elementi magici e reali. L’aspetto più accattivante della storia, in effetti, è la presenza di piccoli dettagli che colorano la vita quotidiana dei personaggi, rendendola speciale: la menta piperita per scacciare le presenze indesiderate, i libri che appaiono all’improvviso e si spostano da soli dal comodino al bancone di un bar, il tè all’ortica che aiuta a decidere cosa fare.
Sono queste le invenzioni che distinguono il romanzo dalle solite storie al femminile, dandogli un tocco fantasioso che può attirare il lettore. Per il resto, però, la trama mi è sembrata prevedibile e molto lenta, perché l’autrice si sofferma su alcune vicende personali che non si rivelano particolarmente interessanti e originali. Il colpo di scena finale non è difficile da indovinare, per un lettore attento.
Resta comunque una favola piacevole, adatta a chi vuole far conoscenza con dei personaggi forse un po’ bizzarri, ma profondamente umani.
"I libri a volte sono possessivi, vero? Cammini in una libreria e un determinato libro ti salta incontro, come se si fosse spostato lì da solo, soltanto per attirare la tua attenzione. A volte quello che c’è dentro ti cambierà la vita, a volte non ci sarà neanche bisogno di leggerlo. A volte avere intorno un libro è semplicemente un conforto."
Giorni di zucchero fragole e neve
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