Giorni felici
- Autore: Brigitte Riebe
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2021
Fazi pubblica nella collana “Le strade” Giorni felici (2021, titolo originale Die Schwestern vom Ku’damm: Wunderbare Zeiten, traduzione di Teresa Ciuffoletti e Nicola Vincenzoni) dell’autrice tedesca Brigitte Riebe, secondo capitolo dopo Una vita da ricostruire (Fazi, 2021) di una trilogia bestseller tutta al femminile, che ha venduto in Germania 200mila copie, tutti e tre i volumi della trilogia in classifica.
“Quando passeggia lungo il Ku’damm, partendo da Bleibtreustraße e dirigendosi verso la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, Silvie Thalheim ha spesso l’impressione di fare un viaggio nel tempo”.
Berlino, primavera 1952. Sul viale del Ku’damm brillavano come gioielli preziosi i grandi magazzini Thalheim, tornati a nuova vita dopo la II Guerra Mondiale. Era bello ammirare le vetrine dei negozi intatte e colme di allettanti promozioni, mentre dalle colonne pubblicitarie ammiccavano innumerevoli manifesti colorati di abiti da donna, calze di nylon o dentifrici. Eppure in Silvie era ancora vivo il ricordo del selciato divelto dalla pioggia di granate, dei vetri in frantumi, edifici sventrati e uomini coperti di stracci che si aggiravano furtivi per il viale.
All’epoca anche i Grandi magazzini della moda Thalheim erano in rovina, adesso se le berlinesi potevano varcare la soglia dei grandi magazzini e osservare ammirate i loro eleganti interni, era tutto merito di Rike Thalheim, sorella di Silvie. Scaltra e lungimirante, Rike, davanti alle macerie morali e materiali che aveva lasciato la guerra, non si era persa d’animo. Anzi, la giovane aveva custodito l’eredità del nonno in Svizzera, preservandola dalla svalutazione cui sarebbe andata incontro in Germania con la riforma monetaria. Solo così Rike aveva potuto finanziare la ricostruzione del grande negozio, che vantava un’offerta di abiti femminili senza eguali in tutta Berlino Ovest.
Friedrich Thalheim, padre di Rike e Silvie, patron dell’impresa, non aveva mai smesso di sperare nella riapertura dei grandi magazzini e nel ritorno dell’unico figlio maschio, Oskar, gemello di Silvie, che da quasi un anno era di nuovo con loro a Berlino. Da quel momento i Thalheim si erano rimessi in gioco e solo il tempo potrà dire chi saranno stati i vincitori e chi i vinti. Se Rike conosceva benissimo le stoffe, la sorellastra Flori, l’ultima nata in casa Thalheim, sapeva disegnare con maestria, e il gemello Oskar per ora non sembrava aver nessuna intenzione di prendere in mano i destini dei Grandi magazzini, Silvie possedeva un grande dono. La ragazza riusciva a indovinare i desideri più intimi delle persone, anche quando non li lasciavano trasparire. La bella e affascinante Silvie, molto apprezzata dagli uomini, aveva il cambiamento nel sangue, ma più di ogni cosa amava la libertà. Libertà di fuggire verso nuovi lidi con la sua Vespa e vivere la vita come una danza. Ma per Silvie, la voce radiofonica di Berlino, presto sarebbe arrivato il momento di assumersi le proprie responsabilità. Silvie “sa perfettamente che nulla rimane mai così com’è, e che tutto è destinato a mutare in continuazione”.
In un periodo di grandi cambiamenti, di luci e ombre, l’autrice tedesca fotografa la società berlinese degli anni Cinquanta del Novecento, attraverso la storia della famiglia Thalheim, le cui componenti femminili contribuiscono a trainare Berlino Ovest (exclave della Germania Ovest nel territorio della Germania Est durante tutto il periodo di esistenza giuridica di quest’ultima tra il 1949 e il 1990) verso il progresso. Giorni felici, di grandi sacrifici, di enormi soddisfazione, ma anche di grande lavoro.
“A volte Silvie immagina di essere una cliente qualsiasi che si aggira per i reparti”.
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